Home

Fermo, tra passato e futuro!

20141010-fermo-piazza-popolo-430x322Fermo tra passato e presente. Il futuro è arduo immaginarlo nonostante l’attivismo dell’amministrazione Calcinaro, la quale non è esente purtroppo da alcune derive tipiche delle componenti civiche. In particolare appare evidente come il consolidamento del consenso intorno alla compagine di Calcinaro non può non passare per i “benefici” per i suoi maggiori elettori, quanti gli hanno consentito in ogni angolo della città di portare a casa un risultato molto generoso. Il mondo dello sport e delle società sportive in particolare dilettantistiche. Il Sindaco sa di avere molto altro a cui pensare e così con il tesoretto rimediato dalla vendita delle quote della Solgas ha messo in cantiere alcune opere, invero necessarie, ma certo non meno necessarie di altri e ben più importanti interventi in giro per la città e le frazioni. Ora l’attenzione è puntata sul Tirassegno, Piazza Dante e un progetto parziale su Rocca Montevarmine. In particolare questi due comparti, Piazza Dante, vetrina dell’ingresso in città e Rocca Montevarmine dovrebbero trovare maggiore ascolto e condivisone a tutti i livelli. Rocca Montevarmine potrebbe essere una soluzione per molti dei problemi della città, dal turismo, al risveglio dei flussi verso il nostro territorio, ma un’attenta valorizzazione potrebbe anche proiettare Fermo sul palcoscenico d’Europa. Si è scelto altro, non senza ragioni sicuramente, ma ha tutto il sapore di una scelta riduttiva e comunque in grado di accontentare anche in questo caso un segmento di elettorato vicino all’attuale compagine amministrativa o forse in procinto di affiancarsi in prospettiva elettorale futura. Per Piazza Dante appare quasi un peccato non veniale destinare un immobile come l’ex Consorzio agrario a sede di uffici o altre destinazioni, quando un progetto complessivo di ricongiungimento di Piazza Dante con il percorso meccanizzato in partenza dal mega parcheggio, in via di realizzazione, ne consigliavano un utilizzo più specifico. Poteva diventare un luogo di aggregazione per gli studenti, una popolazione non certo minoritaria per la città, un luogo dove fermarsi per qualche ora o pochi minuti, avere a disposizione un punto di ristoro efficace, wi fi  free e accessi multimediali. Infine, ma solo per ora, Calcinaro stenta a trovare la quadra sulla Casina delle Rose, giusta la sua affermazione secondo la quale la struttura deve continuare ad essere un albergo, ma come? Di certo avrà messo nel conto la sensibile opposizione della sua maggioranza ad una eventuale proposta di ampliamento della struttura, visto che solo con più camere e servizi potrebbe sostenersi un Hotel rinnovato. Intanto l’amministrazione plaude ad alcune riaperture di negozi in centro, bene, se non fosse sempre la stessa la percentuale di flussi in entrata in città e diretta al centro storico. Il punto nodale resta sempre lo stesso, senza più visitatori i negozi non sopravvivono e per avere più visitatori nell’immediato servono più eventi, mentre per il medio lungo periodo occorre un progetto di più ampio respiro. Rimangono ancora sul tappeto molti nodi e spesso il modo di procedere è incerto, per tornare alla Solgas, nessuno ha valutato l’opportunità di quotare la società e ricavarne la stessa somma della vendita delle quote? Troppo ardita l’operazione? E il Fontevecchia ora che la Provincia e semichiusa a cosa sarà destinato? Il Mercato coperto e l’intero comparto di Piazzale Azzolino? La valorizzazione di via Cavour, dei Palazzi storici, la viabilità, le frazioni….. Per fortuna l’opposizione è pressoché inesistente o dedita alle investigazioni altrimenti sarebbero scintille.

ARES