Meditate gente, meditate…….
Fermo: Il polverone stenta a placarsi, ma già oggi alcune riflessioni a mente fredda e dopo aver osservato gli accadimenti possono essere fatte. Abbiamo volutamente aspettato qualche giorno affinché si diradassero le cortine fumogene messe in campo dagli ultras dell’uno e dell’altro schieramento per dire la nostra opinione. Per cercare di separare i fatti dalle opinioni, come recitava un antico settimanale, oggi non è più di moda, le opinioni contano e vanno affermate con qualsiasi mezzo. Così nella triste vicenda della rissa tra la coppia di nigeriani e l’Amedeo Mancini fermano abbiamo assistito ancora una volta al riaccendersi delle “fazioni”, si fazioni, perché non possono essere definite passioni e in tanti sono entrati in questa tristissima ed amara vicenda a gamba tesa per difendere situazioni estranee al contesto. In primo luogo si è voluta colpire la città di Fermo innalzando immotivatamente il vessillo del razzismo in un territorio dove proprio parlare di razzismo è parlare a sproposito, ne fanno fede le centinai di immigrati integrati, e la tolleranza dei nostri concittadini, fermani e marchigiani. Quindi questo primo elemento è stato messo in campo forse per saldare un conto elettorale? Non a caso chi ha alzato i toni in questo senso non ha certo contribuito alla vittoria elettorale di Calcinaro. Secondo elemento eclatante il coinvolgimento del Ministro dell’Interno prima della Boldrini e della Ministra Boschi poi hanno avuto scopi diversi ma convergenti. Ad Alfano conveniva sul momento cavalcare l’onda dell’incidente razzista per allentare la tensione mediatica intorno ai casi di parentopoli ipotizzati dalla stampa, alla Boldrini e alla Boschi non pare vero di finire in vetrina ogni qual volta si presenta l’occasione e al regista dell’operazione i frutti futuri di tutto ciò, tradotto in nuovi gruppi di migranti da gestire, nuovi immobili da impegnare, nuovi business da organizzare. Intanto la stampa quasi all’unisono sceglieva di dare le versioni fornite loro dai megafoni interessati, così Mancini era il vile razzista aggressore e la coppia di nigeriani le vittime del brutale attacco di un fascista, ultras, comunista, agricoltore, allevatore di buoi, boxer, a seconda dell’ora del giorno. u tutto e tutti lo show mediatico del Lui supremo, il registra del circo, in grado di far ballare nani e ballerine, di farli alzare o sedere dal banco manco fosse un rude maestro di scuola, per imporre loro la sua “verità” la sua versione dei fatti, quella che deve essere accettata e condivisa, perché così vogliono gli attori della compagnia di giro. Non tutto fila liscio, infatti di mezzo ci si mette il risultato l’autopsia sul corpo dello sventurato Chidi Namdi, l’esame accerta come causa della morte la rottura della scatola cranica a causa della caduta in seguito al pugno sferrato dal Mancini. Di seguito le indagini, scrupolose ed efficaci, con le testimonianze dei presenti alla rissa smontano le tesi dei sostenitori dell’attacco razzista, ma addirittura si appalesa l’ipotesi non certo remota dell’attacco con un segnale stradale contro il Mancini in risposta ad un insulto diretto alla compagna di Emmanuel. Allora lo scenario cambia!, La nebbia si dirada, qualcuno dovrebbe abbassare i toni come chiesto anche dal Vescovo. E no, indietro non si torna, la vedova diventa una icona da esporre come le madonne pellegrine, da usare per rinfocolare lo spirito delle fazioni. E la verità? La Misericordia? Tanto implorata da Papa Francesco? Qual è la chiesa di questi facinorosi? Qual è la loro missione? Forse oggi in molti avranno le idee più chiare e nel futuro faranno bene a non farsi strumentalizzare o usare per scopi e fini non certo così nobili come ce li vorrebbero rappresentare.
ARES