TAR boccia aumento tariffe elettriche!
Il tar della Lombardia, su ricorso del Codacons ha bocciato gli aumenti scattati il primo luglio sulle bollette energetiche. L’Authority per l’energia è stata smentita dal tar sulla veridicità delle ragioni per le quali erano state adeguate le tariffe di luce e gas ad inizio mese. Gli aumenti del 4,3% per l’energia elettrica e dell’1,9% per il gas derivavano da riscontri di anomalie sul dispacciamento da parte degli operatori all’ingrosso sul mercato. Di fatto si trattava di “maggiori costi” sostenuti dal gestore della rete elettrica di distribuzione, Terna, per ottenere il bilanciamento delle forniture in relazione ai maggiori o minori conferimenti di energia sulla rete da parte di produttori, per lo più di energie alternative, eolico, fotovoltaico, idrico. Peraltro sia l’Authority, quanto il Ministro dello Sviluppo Economico si erano già attivati per avere da Terna tutti gli elementi utili ad una valutazione attenta delle oscillazioni dei prezzi all’ingrosso ritenute anomale, con le ricadute come detto sui costi del dispacciamento e infine sul costo della bolletta. L’indagine in corso dovrebbe concludersi nel termine di 60 giorni e al termine qualora fossero accertati i dubbi dell’Authority e del Mise potrebbero scattare i rimborsi per i consumatori. Purtroppo è facile previsione quella secondo la quale il consumatore avrà ben poco da avvantaggiarsi dalla battaglia tra Authority, Mise, produttori di energia, un mondo dove la speculazione, il lobbismo, l’incertezza delle regole, l’assenza di una reale legge di mercato, costi delle materie prime, processi di liberalizzazione mai definiti, generano le storure alle quali assistiamo e il danno per il consumatore, nonostante l’impegno del governo sul taglia tariffe. Un paradosso è presto detto, da un lato il costo delle materie prime continua a crollare, ma le tariffe energetiche del nostro paese sono le più alte d’Europa e non di poco, ma del 9% per il gas e 10% per l’energia. Sulle bollette pochi consumatori lo sanno, gravano costi “occulti”, oneri indiretti, o oneri generali di sistema, pe run totale complessivo del 20% della spesa mensile di ogni utente. Poi ci sono i costi di funzionamento della rete, con le relative tasse, i fondi per gli incentivi alle energie pulite, quindi spesso una imposta su un’altra imposta. Aberrante! Lo squilibrio dal quale sono generati gli aumenti è anche figlio della furbizia e dell’avidità degli operatori che accumulano energia per rivenderla nel momento in cui il prezzo è più favorevole o ci sono picchi molto alti di richiesta sul mercato. Non è da meno in termini di pratiche distorsive la riforma delle tariffe, varata dall’Authority e fortemente contestata dai consumatori. Ad oggi tariffe più convenienti o pagare un po’ meno energia e gas è solo un bel sogno!
ARES