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11.09.2001 da allora nulla fu più lo stesso

torri-gemelle11 Settembre 2001, una data e una moltitudine di accadimenti in grado di cambiare il cammino delle nostre esistenze. Erano le prime ore del mattino, poco dopo le 9, quando i primi arei impattarono sulle torri gemelle a New York, poi contro un’ala del Pentagono ed infine l’ultimo si schiantò, grazie al sacrificio dei passeggeri in un bosco lontano dalle città. Da quel giorno tante cose non furono più le stesse. Molte guerre sono state combattute ed ancora si combattono senza aver risolto il tema centrale di quegli attacchi, l’odio contro l’occidente, l’avversione viscerale di una certa parte dell’islam radicale contro il mondo occidentale, la sua cultura, le tradizioni, la libertà. Nel frattempo le cosiddette primavere arabe hanno fatto giustizia di alcuni ras sanguinari e antidemocratici, ma in quei Paesi oggi troviamo di tutto, meno la democrazia, il rispetto dei diritti umani, la libertà, fatta eccezione con le dovute cautele per la Tunisia. Da quell’11 settembre tutto è diventato più incerto, meno a portata di mano, meno sicuro. In nome della sicurezza sono stati saltati a piè pari alcuni baluardi fondamentali delle democrazie occidentali, i controlli anche personali sono divenuti più invasivi, il turismo ha modificato le sue rotte e quanti non hanno voluto tener conto dei pericoli insiti in alcuni Paesi hanno dovuto fare i conti con lutti e distruzioni. Il terrorismo è divenuto fattore mondiale, le guerre si accendono e si spengono, ma più si accendono, nell’arco di pochi mesi, sulla base di tensioni mai sopite e di “un’ordine” declinato oramai in disordine politico, economico e sociale. Qualcuno stima in alcuni anni il lasso di tempo necessario per riportare un po’ d’ordine nel mondo e far calare la tensione, noi crediamo sia impossibile stabilire un tempo e sia impossibile tornare indietro. Alle attuali tensioni si sostituiranno nuove tensioni e nuove fratture, nuovi conflitti, etnici, religiosi, tribali, economici, fino al punto forse di patirne le estreme conseguenze, colpa dell’ottusità e della caparbia volontà di prevaricare dell’uomo sull’uomo.

r.an.