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Verso il referendum…..

REFERENDUMIl Cdm ha fissato per il prossimo 4 Dicembre la data per la consultazione referendaria e mentre la campagna a favore del si o del no al quesito entra nel vivo, vogliamo portare un po’ di informazione su quanto attiene al contenuto delle modifiche proposte con la consultazione referendaria.

  1. Camera e senato: La camera sarà l’unica assemblea a votare la fiducia, continuerà a contare 630 deputati eletti a suffragio universale. Il Senato pur continuando a chiamarsi senato conterà solo 95 componenti eletti dai Consigli regionali (21 Sindaci e 74 consiglieri) ai quali si aggiungeranno 5 membri eletti dal capo dello Stato,
  2. Referendum: Il quorum scende per quei referendum per i quali verranno raccolte 800.000 firme in luogo delle attuali 500.000. La validità scatterà con la partecipazione della sola metà degli elettori delle elezioni politiche precedenti, mentre attualmente occorrono metà degli iscritti nelle liste elettorali;
  3. Cnel. La riforma costituzionale spazza via il Cnel, Consiglio Nazionale dell’Economia e del lavoro, un organismo nato e cresciuto sulla base della cultura corporativa e del lavoro, rimpinguato di ex sindacalisti ed ex politici ben retribuiti. Gli organi costituzionali scendono a quattro, con Quirinale, Camera, Senato e Consulta. Il risparmio si aggira intorno ai 20 milioni e verrà smantellato il parcheggio dei dirigenti sindacali e imprenditoriali.
  4. Immunità: Resta l’immunità parlamentare estesa ai nuovi senatori, infatti avranno le stesse prerogative dei parlamentari eletti e potranno essere arrestati, intercettati solo a seguito di autorizzazione dell’aula alla quale appartengono;
  5. Provincie: La nuova Costituzione non prevede più l’ordinamento provinciale e la parola Provincia scompare. Con decenni di ritardo, quando oramai sono superate le stesse regioni e in particolare quelle a statuto speciale vengono definitivamente cancellate le provincie e il decreto Del Rio ha sancito il superamento delle elezioni popolari per detto organismo;
  6. Quirinale e Consulta: Il Capo dello Stato verrà eletto dall’’assise comune dei 630 deputati e 100 senatori. I primi tre scrutini dovranno raggiungere i due terzi dei componenti per il quorum, dal quarto si scende a tre quinti, dal settimo sarà necessaria la maggioranza dei tre quinti;  Per l’elezione dei Giudici costituzionali 3 saranno eletti dalla camera e 2 dal Senato. Attualmente 5 vengono nominati dal Presidente della Repubblica e 5 dal parlamento in seduta comune;
  7. Federalismo: Lo stato si riappropria di alcune funzioni e competenze in materia di energia, protezione civile e infrastrutture strategiche, inoltre il Governo potrà proporre alla camera l’approvazione di norme specifiche anche nei campi di competenza delle regioni “nell’interesse nazionale”;
  8. I Senatori: A seguito di una richiesta di modifica della minoranza dem, saranno i cittadini all’atto dell’elezione dei Consigli regionali ad indicare quali consiglieri diverranno poi senatori. Ad insediamento avvenuto i Consigli regionali ratificheranno le scelte dei cittadini. I 95 senatori saranno ripartiti tra le regioni in base al peso demografico e manterranno il doppio incarico.
  1. continua

ARES