Il capolavoro del “Caravaggio della musica”, Alessandro Stradella
Sabato 19 novembre alle ore 21 al Teatro Moriconi di Jesi, per la 49ª Stagione Lirica di Tradizione del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi, lo specialista del repertorio di Alessandro Stradella (1639-1682), Andrea De Carlo, dirigerà l’ensemble e le voci soliste dello Stradella Y-Project in uno dei sei oratori superstiti del compositore di Nepi, “Ester liberatrice del popolo ebreo”. L’oratorio per cinque voci e basso continuo, vede protagonisti giovani interpreti di talento quali Claudia Di Carlo (Ester), Maria Sardaryan (Speranza celeste), Stefano Guadagnini (Mardocheo), Valentino Mazzuca (Amano), Jean Baptiste Mouret (Assuero). I costumi sono di Isabella Chiappara Soria, storica dell’arte, perfezionata in tessuti d’arte antichi, storia del costume e della moda rinascimentale e barocca. La parte strumentale è affidata a Anna Maria Gentile viola da gamba, Francesco Sorrentino violoncello, Marco Contessi contrabbasso, Luca Di Berardino tiorba e chitarra barocca, Olena Kurkina tiorba, Lucia Adelaide Di Nicola organo e clavicembalo. Nella mise en espace con costumi di Isabella Chiappara Soria.
Il concerto, inserito nella Stagione Lirica unica “Opera Ancona Jesi”, è una coproduzione che coinvolge Fondazione Pergolesi Spontini, Conservatorio A. Casella de L’Aquila, Centro di Musica Antica della Pietà dei Turchini di Napoli, Accademia d’Arte Lirica di Osimo, Festival Internazionale Alessandro Stradella di Nepi, Festival Grandezze & Meraviglie di Modena, Società di Concerti Barattelli di L’Aquila, Accademia di Belle Arti di Roma, Oratorio del Gonfalone di Roma.
Definito il “Caravaggio della musica” per la vita avventurosa e non priva di ombre, Stradella è considerato un autore innovativo e di straordinario valore per la genialità e la brillantezza della sua produzione, oggetto di plagio per molti compositori tra cui Georg Friedrich Händel, soltanto recentemente diventata oggetto di riscoperta. Composto e rappresentato a Roma prima del 1677, “Ester” è basato sull’omonima vicenda del Vecchio Testamento e rappresenta uno tra i più importanti esempi di oratorio, genere nato a inizi del Seicento e fiorito nella seconda metà del secolo grazie a celebri compositori che con musiche e arie sempre più ricercate ed espressive, caricavano questa forma musicale, ribattezzata un “melodramma senza scene e azioni”, di significati politici, sociali e perfino erotici accanto a quelli di tipo religioso, morale ed edificante.
All’interno del Vecchio Testamento quello di Ester, nella sua brevità, è uno dei libri più originali e affascinanti. Mardocheo, un ebreo di Babilonia, rifiuta di inchinarsi davanti al ministro Aman e per questo viene condannato a morte con tutti gli ebrei. Mardocheo invia quindi sua nipote Ester, sposa del re Assuero (che ignora che lei è ebrea) a implorare pietà. Rischiando la sua vita Ester riesce a convincere il re che Aman sta tramando un complotto ai suoi danni, e quest’ultimo viene messo a morte con tutta la famiglia. Come in altri oratori, Stradella mette in musica il testo lasciando trapelare il suo personale punto di vista sui protagonisti della sacra vicenda. Il carattere turbolento che gli causò tanti problemi in vita (fino a fargliela perdere) lo porta a privilegiare i personaggi più controversi, mostrandoci un Aman malvagio ma seducente, con lunghe progressioni melodiche al cui fascino né il pubblico né Speranza Celeste, discesa dal cielo a difendere gli ebrei, possono resistere.
Biglietti: posto unico non numerato Intero € 20, ridotti da 10 a 18 euro.
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