FORUM RISK MANAGEMENT: INRCA LANCIA LA SFIDA ALL’INVECCHIAMENTO
Stili di vita sani, tecnologie, uso corretto dei farmaci e sostegno alle famiglie
Prevenzione sul territorio, uso ragionato dei farmaci, tecnologie per l’assistenza in casa e fuori,
ospedali a misura di anziano. E ancora: attività di formazione ai familiari-caregiver e sistemi di
certificazione della qualità assistenziale. Di questo si è parlato al convegno dell’Irccs Inrca –
Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani – alla presenza del Presidente di Italia Longeva
Roberto Bernabei, all’11° Forum Risk Management in Sanità (Firenze, 29 novembre – 2
dicembre), appuntamento di riferimento sul panorama nazionale per gli operatori del settore
sanitario impegnati nella sicurezza del paziente. La sfida all’invecchiamento parte dai corretti
stili di vita, che aiutano a prevenire disabilità e perdita di autonomia. Lo ha spiegato il Direttore
scientifico Fabrizia Lattanzio illustrando il progetto Sprint-t, uno screening su 1500 anziani
“fragili” in Europa in collaborazione con l’Università Cattolica, che ha l’obiettivo di prevenire e
ritardare gli effetti dell’invecchiamento in anziani con uno stile di vita sedentario, mediante
attività fisica regolare e corretta alimentazione. Tra gli elementi a disposizione per valutare lo
stato di salute dell’anziano ci sono infatti la performance fisica, il numero di malattie e i
farmaci assunti. Ne ha parlato Andrea Corsonello, dell’Unità operativa di geriatria Inrca di
Cosenza, in particolare della necessità di linee guida specifiche per la prescrizione dei farmaci
nel paziente geriatrico. “La polifarmacoterapia – ha spiegato – aumenta la probabilità di
riospedalizzazione nell’anno successivo alle dimissioni. Ricerche recenti dimostrano infatti che
in alcuni casi eliminare dalla terapia due farmaci non ha effetti negativi funzionali e si associa a
una sopravvivenza maggiore”.
La salute dell’anziano dipende anche dallo sviluppo di tecnologie di supporto al malato e alla
sua complessità. Lorena Rossi, Responsabile del Laboratorio di Domotica Inrca, ha illustrato
così la sperimentazione di kit da installare a casa che comprendono allarmi e sensori, ad
esempio di permanenza a letto o per il monitoraggio delle abitudini, utili nella prevenzione
delle cadute o nel controllo della persona con Alzheimer. Controllo a distanza che avviene
anche grazie alla Telemedicina, attiva all’Inrca presso l’Unità di Cardiologia, per la trasmissione
a distanza di informazioni sanitarie al medico grazie a dispositivi indossabili. Si è parlato anche
di innovativi servizi socio-sanitari e assistenziali, che impattano positivamente sulla qualità
della vita. È il caso degli incontri psico-educazionali di supporto alle famiglie con malati di
Alzheimer, attivati dall’Unità di Neurologia dell’Inrca: percorsi di gruppo che includono
informazioni sulla malattia, sui diritti e i servizi attivi sul territorio. “Possono comportare – ha
spiegato Alessandra Raccichini, psicologa Inrca – una migliore accettazione della malattia e
allungare la permanenza della persona al proprio domicilio”.
L’incontro si è concluso con un focus sulle “long-term care”, in particolare sulla qualità dei
servizi sanitari residenziali. Nicoletta Palese, dell’ente certificatore Bureau Veritas, ha illustrato
il progetto “Sigillo di Qualità” Italia Longeva che, in collaborazione con l’Inrca, definisce
standard di eccellenza nelle Residenze per anziani.
Firenze, 1 dicembre 2016