Lotta alla criminalità, facciamo quanto basta?
Da mesi sul territorio è in atto una lotta serrata alla prostituzione. L’arrivo del nuovo dirigente del commissariato di Fermo ha dato impulso ad una attività investigativa molto serrata, con risvolti importanti anche nel contrasto alla lotta allo spaccio. Purtroppo nonostante i risultati raggiunti si susseguono con quotidianità furti effrazioni, rapine, segno evidente che l’emergenza è anche altrove. Nella presenza in parte stanziale, in parte nomade sul territorio di gruppi criminali specializzati in particolare in furti nelle abitazioni o nelle aziende, con l’ipotesi che possa trattarsi per questi ultimi di furti su commissione, quando vengono rubati pellami o scarpe. C’è inoltre come abbiamo sottolineato da tempo il tema del reimpiego dei proventi delle attività criminali, prostituzione, furti, con l’inquinamento dell’economia reale laddove questi fondi vengono investiti e riciclati per l’acquisto di beni e servizi a prezzi fuori mercato o vanno ad alimentare il gioco on line, le bische clandestine o l’usura. Servirebbe, anzi è diventata non rinviabile la presenza di una unità di intelligence in grado di investigare e colpire questi fenomeni, prima che assumano dimensioni e ritmi ancora più preoccupanti. Basta pensare a quanto sta accadendo in provincia di Foggia per innalzare l’interesse su questi fenomeni, non sottovalutarli, ma soprattutto contrastarli all’origine prima che assumano dimensioni tali da minare la stessa convivenza sociale e la sopravvivenza del tessuto economico.
ARES