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Pd e Fi rilanciano in Senato la riforma del Catasto

agf_496923-k7yf-u11002055616700n8e-1024x576lastampa_itUn altro balzello è pronto a scendere come una scure sulle già martoriate tasche dei proprietari di case. La riforma proposta dai senatori Marino e Sciascia introduce il calcolo sui metri quadri e non più sui vani, con notevole aggravio di costi, anche se si parla di invarianza di gettito, ma si sa che alcune categorie di immobili saranno pesantemente penalizzate. L’ulteriore introito è stato pensato per soddisfare le richieste di aggiustamento dei conti da parte della UE.

Riparte la riforma del catasto, la rivoluzione della rendita catastale, calcolata non più sui vani ma sui metri quadri. Ad annunciarlo a un convegno a Oulx (Torino) è il presidente Dem della commissione Finanze del Senato, Mauro Maria Marino, che con il collega Salvatore Sciascia di Forza Italia ha firmato un disegno di legge che riprende l’articolo 2 della delega fiscale. Il ddl sarà sottoposto lunedì agli altri gruppi perché “vogliamo riprendere lo spirito della delega”, sottolinea Marino, assicurando che sarà garantita “l’invarianza di gettito”.

I due senatori, spiega sempre Marino, stanno di fatto ripresentando il testo mai attuato della delega fiscale. I decreti attuativi sul catasto, tra l’altro, erano già pronti ma sono stati rimessi nel cassetto nel 2015 per il timore che la riforma venisse percepita come un aumento di tasse. L’obiettivo è quello di cercare la condivisione dei capigruppo anche degli altri gruppi parlamentari, anche per procedere il più rapidamente possibile.

L’annuncio è stato fatto a un convegno su costi e fabbisogni standard con decine di amministratori locali, dove, assicura Marino, c’era consenso sulla necessità di un intervento di ”riaggiornamento delle rendite catastali per una maggiore equità” ma anche per ”un riequilibrio del prelievo, ottenuto allineando i valori catastali a quelli di mercato” che andrà accompagnato anche da un intervento di ”manutenzione del federalismo fiscale”.