L’Anpi ha smarrito la via
A settant’anni dalla Liberazione dal nazifascismo il percorso politico e culturale dell’Anpi appare sempre più tortuoso. Una associazione partigiani, dove i partigiani veri, reduci della guerra di liberazione sono oramai esigua minoranza, con lo scopo sociale riveduto e corretto per ammettere tutti, giovani e vecchi in un frullato di idee, opinioni anche estreme, al solo scopo d sopravvivere e rendere testimonianza, magari non sempre in forma omogenea e disinteressata. Non vorremmo qui scomodare lo sforzo editoriale di Giorgio Bocca, ma non sarebbe male se l’Anpi aprisse un dibattito serio e ponderato su tutto quanto è successo durante la lotta di liberazione. Sarebbe ancora più giusto e democratico per l’Anpi evitare di emettere giudizi, conferire patenti o escludere qualcuno dalle celebrazioni “unitarie” del 25 aprile. E si, perché l’Anpi romana oramai da anni si arroga il diritto di escludere la Brigata Ebraica dal corteo del 25 Aprile, ma ammette, guarda caso rappresentanze filo-palestinesi, nel solco di quel cambio di dna in forza del quale oramai l’Anpi è una maionese impazzita. Ragione per la quale non ha trovato di meglio, in forte contrapposizione con la “casa madre” a votare NO, il 4 Dicembre nella tornata referendaria, giudicando il Pd renziano poco ortodosso o di sinistra. L’Anpi potrebbe o dovrebbe spiegare per quale ragione esclude la Brigata Ebraica con le sue tradizioni di lotta al nazifascismo ed ammette cordialmente al corteo i filo palestinesi eredi del Gran Mufti di Gerusalemme alleato di Hitler. L’Anpi non lo spiegherà, così come non lo ha fatto in questi anni, chiusa in un arrocco romantico e isolazionista, incapace davvero di fare i conti con la storia. Allora noi ci chiediamo quanto sia giusto che il Popolo italiano versi annualmente all’Anpi, attraverso il contributo della Presidenza del Consiglio un contributo economico, riconoscendogli un ruolo storico e culturale del quale è lecito, in forza delle scelte fatte, dubitare. E’ pur vero che la Presidenza del Consiglio la paghetta la nega a pochi, ma forse è giunta l’ora di fare selezione e chjudere certi rubinetti per sempre, nel rispetto della Democrazia, quella vera e del Popolo che per gran parte non la pensa come l’Anpi.
ARES