Maria Elena Boschi – A volte ritornano e sarebbe meglio di …..
“Quando si trova e si corregge un errore, si vedrà che andava meglio prima. Corollario: Quando si capisce
che la correzione era sbagliata, sarà troppo tardi per tornare indietro.”
Arthur Bloch, Seconda legge di Scott, La legge di Murphy, 1977
Erano anni felici, la Leopolda impazzava, era il nuovo mondo, l’approdo della modernità che avanzava e
spazzava via la vecchia politica, sulla nave del timoniere Matteo Renzi, come secondo in comando, c’era lei,
bellissima, algida, arrogante, inseguita dai fotografi di gossip nelle spiagge, Maria Elena Boschi al secolo
MBE. Un acronimo che ricorda una bicicletta da corsa, e come questa lanciata a piena velocità nell’agone
della politica. Proiettata in prima fila nel governo di Matteo I da Firenze, a lei affidata la riforma della
Costituzione, la pietra miliare della Repubblica Italiana. Ma, come dicono i saggi, tanto più alta e veloce sarà
l’ascesa, tanto più rapida e fragorosa può essere la ricaduta, soprattutto se durante la scalata guardi tutti
dall’alto in basso con un poco, come dire, di puzza sotto il naso.
Il resto è storia dei nostri giorni, prima lo scandalo MPS e Banca Etruria, con un decreto messo
frettolosamente in cantiere e che, casualmente, andava a vantaggio delle intersezioni famigliari tra la
dinastia Boschi e le banche toscane. Poi il referendum su cui si fondava tutto il core della nave Renzi, non
sono servite le continue apparizioni televisive a reti unificate di MBE, un no con percentuali bulgare ha
affondato tutto il baraccone Renzi. Perfino Matteo I ha preso cappello nei suoi confronti, e nel governo
Matteo II, aka Gentiloni, MBE si è trovata senza dicastero, un ruolo da vice-presidente del consiglio che è
paragonabile ad un portaombrelli, ti accoglie all’entrata, fa bella figura, ma nel 99% dei casi viene
dimenticato appena varcata la soglia.
Sparita dalle scene mediatiche seguendo i consigli del partito, poca visibilità, si pensava fosse destinata ad
una pensione dorata anticipata fatta di sorrisi e moine, ma senza il potere di causare danni. Ovviamente si
era sottovaluta la capacità di MBE di fare danni anche in ruoli di poco conto, si è iniziata con la vicenda
ANAC, in seguito alle polemiche scaricate sulla Cassazione rea, a dire dei boatos, di avere azzoppato
l’Authority Anticorruzione, si è avuta una presa di posizione forte e pubblica della stessa Corte. Evento
rarissimo e proprio per questo di alto valore, la verità è che il disastro è stato causato proprio dalla
responsabile di quell’attività, nostra Maria Elena, il risultato? Riuscire a far perdere la pazienza perfino a
personaggi imperturbabili come Mattarella e Gentiloni. Ma non paga di questo, ecco venire fuori incarichi
inaspettati e difficilmente giustificabili per le competenze, oltretutto movimenti su cui è stato calato uno
strano velo di silenzio, ad un altro suo fratello, € 150.000 arrivati da una delle tante coop rosse così affini al
partito ed ai suoi referenti.
Il risultato è che il portaombrelli Boschi non si è limitato a stare a fianco della porta senza creare intralci, ma
è caduto di traverso facendo inciampare parecchi visitatori del palazzo, resta solo da capire quando
l’annunciata rottamazione di Renzi vedrà come principale attore proprio la cara MBE.
MAURIZIO DONINI