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Pd, M5s, Forza Italia vs. elettori

1433669776722_jpg-grillo__salvini__renzi__berlusconiLa legge elettorale attualmente in discussione in Parlamento è denominata ‘tedescum’, ma forse sarebbe

meglio chiamarla ‘porcellum extremo’ o ‘partitum’, perché l’unico obiettivo è riportare definitivamente il

potere di nominare deputati e senatori nelle segreterie dei partiti.

Anche le ultime modifiche fatte, più obbligate che volute, per evitare gli stop del serafico Mattarella o

peggio gli strali della Consulta, non spostano il risultato finale. Gli elettori diverranno solo notai che

certificano i designati dai segretari di partito, PD, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Ma guardando i 3 attori

non bisogna stupirsene particolarmente, Silvio Berlusconi già ai tempi d’oro dichiarò senza problemi che i

cittadini non erano in grado di scegliere i loro rappresentanti, lui invece sì. Matteo Renzi ha instaurato il

Giglio Magico da anni, nulla di nuovo sotto il sole, nella sua dinamica personalistica si ritiene più che capace

e degno di decidere chi deve sedere dove. Grillo da sempre proclama il governo del web, dal basso, ma nei

fatti gli eletti sono sempre stati guidati dalla sapiente mano della Casaleggio e Grillo, e quando le indicazioni

non si sono realizzate a dovere si è provveduto ad eliminare uno ad uno i dissidenti come in Emilia

Romagna, con il risultato di mandare al ballottaggio una leghista a Bologna. Senza tralasciare il recente

disastro genovese ed altri fatti e misfatti annessi e connessi.

Per ritrovare l’elezione diretta di stampo anglo-sassone dobbiamo risalire a decenni passati, il passo

successivo e definitivo sarebbe stato quello di legare strettamente l’eletto agli elettori, il vincolo di

mandato per evitare che un eletto tradisse gli elettori, tutte cose di cui oramai non si parla più. Nell’ansia di

andare a votare tutti fanno i conti di quale sistemo lo avvantaggia di più, non è più una gara ad armi pari,

ma si variano le regole in base alla propria convenienza. Se è vero che il paese ha bisogno di una legge che

assicuri la governabilità, è dubbio se il governo del paese debba essere designato dai partiti o dagli elettori,

purtroppo l’ennesimo schiaffo ai cittadini ed alla democrazia si farà, perché il nostro è un paese distratto ed

ingessato che si risveglia solo la domenica allo stadio, ma resta dormiente il resto della settimana.

MAURIZIO DONINI