Infolampo: Camusso – Banca marche
Camusso, incontro con Orlando e Damiano utile e
positivo
Roma, 7 giugno – “Un incontro utile e positivo che spero ripeteremo con frequenza e che
ha permesso, dopo tanto tempo, un confronto aperto sulla situazione politica, economica e
sociale del Paese”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso al termine
dell’incontro, che si è tenuto quest’oggi presso la sede nazionale della Cgil, con il
ministro della Giustizia Andrea Orlando, e il presidente della Commissione Lavoro della
Camera Cesare Damiano.
“A Orlando e Damiano – prosegue
Camusso – ho espresso le
preoccupazioni della Cgil sui pericoli
che potrebbero derivare dalla fine
anticipata della legislatura, che
metterebbe in discussione la prossima
legge di bilancio, non permettendo così
di affrontare pensioni e ammortizzatori.
Una prospettiva – spiega – che
ricadrebbe interamente sulla condizione
dei lavoratori e delle fasce deboli della
popolazione”.
“Con il ministro della Giustizia e con il
presidente della Commissione Lavoro
della Camera abbiamo poi esaminato lo stato dell’economia e della finanza del nostro
Paese con particolare attenzione alla disoccupazione giovanile e all’aumento della
precarizzazione. Non ho nascosto il disappunto e la contrarietà per la reintroduzione dei
voucher e ho sottolineato la necessità di affrontare con decisione il riordino del diritto del
lavoro, così come – conclude Camusso – abbiamo proposto nella Carta dei diritti
universali del lavoro che Cesare Damiano ha iscritto ai lavori della Commissione di cui è
presidente”.
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“Per un’Europa giusta e solidale”.
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Nuova Banca Marche, tutelare lavoratori e territorio
Si è chiusa l’operazione che ha consentito al gruppo Ubi di acquistare l’istituto di credito. Il sindacato si
augura che il valore aggiunto vada a beneficio degli addetti e della regione: “Una perdita di posti
sarebbe insostenibile”. Le richieste
Si è completata qualche settimana fa, con il closing, l’operazione che ha consentito al gruppo Ubi di
acquisire le tre bridge banks, fra le quali la Nuova Banca delle Marche. Il sindacato auspica che il valore
aggiunto generato dall’operazione vada a beneficio anche dei lavoratori e dei territori in cui opera la
banca. È la posizione espressa oggi da Cgil e Fisac delle Marche, insieme a Fisac Cgil della Nuova Banca
Marche.
In questi anni, i lavoratori Nbm hanno sostenuto molti sacrifici, in un contesto assolutamente incerto e
solo grazie al loro impegno sono stati tenuti il rapporto di fiducia con la clientela, le masse e la raccolta.
Questi valori sono stati riconosciuti all’interno del gruppo dal consigliere delegato di Ubi, Victor
Massiah, e dall’amministratore delegato e dal consigliere delegato Nbm uscenti e anche da Enti,
associazioni economiche e di categoria e dai consumatori. Oggi, ancor di più, i lavoratori opereranno
nell’interesse del cliente con la massima attenzione alle proposte che verranno fatte loro.
Le notizie di stampa riportavano, già dai primi gennaio, in molti casi una prospettiva di esuberi anche di
1.000 unità su 2.600 dipendenti Nbm a fronte di una previsione di taglio dei costi a fine piano per le 3
Good Bank del 30%. Nonostante Le smentite ufficiali apparse negli scorsi mesi i numeri appaiono ben
peggiori: 1.569 esuberi nelle 3 Bridge Banks con probabile partizione per la sola Nbm di oltre 1.000 e
tagli dei costi di almeno il 32 pct oltre alla perdita di un numero filiali intorno al centinaio. Persistono,
fondati timori, in particolare, per il destino dei 3 centri direzionali (Pesaro e Macerata in primis e in
seconda battuta Jesi) che invece potrebbero essere sostenuti con opportuni rientri di lavorazioni
precedentemente esternalizzati con indubbi benefici pure sul territorio.
Tali timori trovano oggi una ulteriore conferma nelle parole del consigliere delegato di Ubi Banca Victor
Massiah che parla apertis verbis di esternalizzazioni e cessioni di rami di azienda. “Il sindacato si oppone
a tali prospettive – spiega l’organizzazione -. Una perdita di posti di lavoro a questi livelli sarebbe del tutto
insostenibile. Drammatiche, in queste ipotesi, sarebbero le conseguenti ricadute sul tutto l’indotto. Nel
corso di questi anni si è già assistito, nel Gruppo Nbm, a una riduzione di oltre 500 posti di lavoro
attraverso 350 prepensionamenti e la mancata conferma di oltre 150 giovani precari; nell’accordo
raggiunto il 7 aprile 2017 ulteriori 327 lavoratori hanno aderito al consigliere delegato fondo esuberi,
verranno inoltre ridotte di quasi 40.000 le giornate lavorative per coprire ulteriori 100 esuberi e fino al
2020 quasi 600 colleghi avranno contratto part time con risparmi di costi pari a ulteriori 200 unità, con
un’ulteriore diminuzione dei livelli occupazionali stimabile intorno alle 600 unità”.
Nel contempo i lavoratori hanno anche sostenuto ulteriori sacrifici con significative riduzioni contrattuali
pur di continuare a servire clientela e territorio. Tutto ciò ha portato interventi sul costo del lavoro con
consistenti sacrifici pagati dai colleghi del gruppo che andrebbero riconosciuti e valorizzati. Il sindacato,
da parte sua, “ha come obiettivo la difesa dei livelli occupazionali nei territori e le professionalità del
gruppo Banca Marche. Dovrà avvenire un allineamento contrattuale collegato alla ristrutturazione con
ricadute positive sui lavoratori e sul territorio”.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO
Territorio. Le Regioni servite da Nuova Banca delle Marche costituiscono una importante opportunità di
business per qualsiasi soggetto creditizio e finanziario, a cominciare dalla raccolta perché questi territori
sono capaci di una enorme capacità di risparmio. Nel piano industriale presentato ai mercati parrebbe,
purtroppo, essere l’unico vero punto di interesse. L’operazione non può risolversi in una mera azione che
potrebbe sembrare solo predatoria. La futura direzione Centro Sud a Jesi dovrà avere la possibilità di
erogare volumi di credito tali da sostenere le economie locali e poteri di delibera sufficienti per dare
credito per rilanciare economie e produzioni; quantità e qualità nella erogazione del credito assicurano
futuro a regione e territori. Le direzioni territoriali, sotto le consigliere delegato MAT, dovranno avere
peso e capacità decisionali per il credito, il territorio e i lavoratori. Questo è il vero significato di impresa
sociale, che sostiene i diversi distretti industriali e supporta l’emergere delle tante filiere produttive
presenti nei nostri territori.
Npl. Il monte degli Npl ceduti a prezzo super scontato (dalla sola Nbm oltre 7 miliardi di euro a Rev ed
Atlante) potrebbe sicuramente essere gestito internamente con le professionalità presenti in Nbm con
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