Terrenzi, Loira e le quote rosa
Loira e Terrenzi eletti al primo turno con una certa prova di forza si trovano a poche settimane dal voto e dall’insediamento intrappolati nel contesto dei regolamenti per il mancato rispetto delle quote rosa nelle rispettive giunte. Premesso la scarsa considerazione che abbiamo per un regolamento che prevede la parità di genere senza tener conto delle competenze e del rapporto fiduciario con chi amministra, occorre dire che tale norma è stata voluta fortemente dai correligionari, parlamentari dello stesso partito politico dei due sindaci oggi in difficoltà. Il nodo è a questo punto un altro. Mentre per Terrenzi la navigazione superato questo non facile scoglio si presenta tutto sommato serena, per Loira dall’inizio la strara è in salita. Come abbiamo più volte sottolineato la netta vittoria non è stata salutare, ha lasciato strascichi all’interno delle forse che appoggiavano il sindaco e non hanno avuto il giusto riconoscimento pur a fronte di un risultato migliore della scorsa tornata elettorale. Da aggiungere poi la pessima gestione del caso Ciabattoni con esclusione dalla giunta parsa una “ritorsione” per vecchie ruggini tra colleghi e correligionari. Gli scricchioli non sono finiti e non è azzardato supporre un destino infausto per la nuova amministrazione Loira con un timing di massimo due anni, due anni e mezzo di navigazione prima di finire sfiduciata. E a proposito di massimo e di quote rosa non è improbabile un rimpasto con perdita delle delega proprio del titolare dell’urbanistica, in forza del principio che dovrà per forza di cose essere il Pd a fare spazio ad una donna assessore. Ne vedremo delle belle!
ARES