Sky fattura ogni 28 giorni e si prende un canone in più, ecco cosa può fare chi “non ci sta”
Dopo le compagnie telefoniche anche le pay tv “si fanno furbe”. Adottando una prassi ormai dilagante: quella della fatturazione ogni 28 giorni anziché una volta al mese. Ultima in ordine di tempo ad annunciare tale innovazione è stata Sky, con una nota pubblicata sul proprio sito.
Un accorgimento all’apparenza innocuo ma che per i clienti si tradurrà nell’aumento del numero di canoni pagati in un anno da 12 a 13, per un aumento a conti fatti dell’8,6% in un anno. A titolo di esempio un cliente di Sky Cinema che paga un canone di 45,90 euro al mese si vedrà aumentare il costo annuo dell’abbonamento proprio di tale importo.
Il cambiamento tariffario, che non riguarda l’importo del canone ma appunto il metodo di fatturazione, scatterà dal 1° di ottobre per qualsiasi tipologia di abbonamento (unici esclusi i nuovi clienti che al momento godono di tariffe promozionali).
Cosa può fare chi “non ci sta”
Chi invece deciderà di non voler aderire al nuovo regolamento tariffario potrà esercitare il diritto di recesso senza l’applicazione di costi aggiuntivi o penali, entro il prossimo 30 settembre. Per farlo sarà necessario inviare una raccomandata a Sky, Casella Postale 13057 – 20141 Milano e specificare come oggetto “Modifica delle condizioni contrattuali“.