INNOVATRICI E RESPONSABILI, NELLE MARCHE LE AZIENDE “BUONE” SONO QUASI UN TERZO
Coniugare l’impresa con l’innovazione e la responsabilità sociale. Nelle Marche queste aziende rappresentano quasi il 30%. Dati che emergono dal rapporto Symbola presentato ieri, sabato 7 luglio, a Treia nella giornata conclusiva del Festival della Soft Economy al quale hanno preso parte, tra i relatori, anche Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Ancona e delegata nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, e Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata. Secondo lo studio le imprese cosiddette “coesive”, in grado cioè di innovare senza perdere di vista la responsabilità sociale sono più competitive. A livello italiano, intrattenere relazioni con altre imprese, con le comunità, le istituzioni, i consumatori e il terzo setore permette fatturati in aumento nel 53% dei casi (contro il 36% delle aziende normali), più assunzioni (50% nel biennio 2017–2018, contro il 28%), più export (aumento per il 45% contro il 38%).
“La coesione – ha detto la Gardoni – per noi è da sempre un valore di riferimento: il legame indissolubile con il territorio, la stretta reciprocità costruita con la società, la capacità di intraprendere progetti di filiera con la buona industria di trasformazione italiana ne sono gli esempi più nitidi e concreti. La forte spinta identitaria è ciò che tiene unite le mille agricolture del nostro Paese con le rispettive comunità sociali e i borghi rurali di riferimento. La nostra idea di crescita nasce proprio da questa distintività che facilita la natura competitiva delle imprese che rappresentiamo. Coldiretti continuerà ad investire su tale consapevolezza contribuendo a far maturare lo spirito imprenditoriale dei propri associati e il ruolo decisivo dei cittadini che sempre di più scelgono l’etica, il benessere e la sostenibilità delle produzioni”.