VOUCHER MARCHE: NEL 2016, VENDUTI OLTRE 6MILIONI
Proprio in questi giorni, nel Paese, si discute del Decreto Dignità e della reintroduzione dei
voucher per alcuni settori. Alcuni dati contenuti nel rapporto nazionale ci dimostrano come
i voucher abbiano rappresentato nelle Marche, come in Italia, un mero strumento di
sfruttamento. Nel 2014, il numero dei percettori nella nostra regione è pari a 48.000, nel
2015 si è giunti a quota 68.000 e, nel 2016, a 76.000. Nell’ultimo anno preso in esame. Il
2016, il 20% dei percettori è stato senza contribuzione nell’anno successivo.
Nel 2016, il numero dei voucher venduti nelle Marche ha superato i 6milioni.
Dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche: “E’ abbastanza curioso
costatare come forze attuali di governo che si sono sempre dette d’accordo con le
posizioni della Cgil sui temi oggetto dei referendum abrogativi, abbiano cambiato idea cosi
repentinamente”. Senza dubbio, prosegue Santarelli, “ la sfida per il futuro, soprattutto nella
regione che sconta una maggiore precarietà dei rapporti di lavoro rispetto alla media
nazionale, non può essere rappresentata dal ritorno dei voucher ma dalla stabilizzazione
dei rapporti di lavoro. I settori del turismo e dell’agricoltura hanno tutti gli strumenti
contrattuali per assumere in modo flessibile. Il ritorno dei voucher serve per coprire il
lavoro nero” .
E evidente, conclude Santarelli, “ che, se si andrà avanti per questa strada, la Cgil sarà
costretta a mobilitarsi di nuovo fino ad arrivare, come avvenuto con il passato governo,
alla battaglia per la loro abrogazione”.
Ancona, 24 luglio 2018