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M5S ABBANDONA L’AULA, INSIEME AGLI ALTRI GRUPPI DI MINORANZA

Ancona, 31 luglio – Il Movimento 5 Stelle, insieme a tutti gli altri gruppi di minoranza del Consiglio Regionale, ha abbandonato l’aula durante l’ultima seduta di lunedì scorso, in segno di protesta contro una proposta di legge che determina i criteri di nomina dei Direttori di Area Vasta, criteri ben lontani da requisiti di trasparenza, competenza ed esperienza.

Ad un mese dalla scadenza dei contratti dei Direttori di Area Vasta, senza quindi una minima pianificazione delle attività che gli competono, il Presidente Ceriscioli è corso ai ripari presentando una proposta di Legge che, invece di uniformarsi alle disposizioni nazionali, abbassa il livello dei requisiti per le candidature. La proposta ha scatenato una tale discussione, anche all’interno della stessa maggioranza, che in quattro settimane i criteri di nomina sono stati più volte rivisti, generando una sorta di “fiera degli emendamenti” sfociati poi in aula nel caos più assoluto, tant’è che la discussione della Pdl  in oggetto (211/18) è stata posticipata alla fine della seduta dell’Assemblea Legislativa di ieri, per consentire ai Consiglieri regionali di averli nell’ordine corretto di votazione.

In tutto 17 tra emendamenti e sub-emendamenti, che andavano a stravolgere completamente un unico articolo della legge. Uno spettacolo indecoroso mai visto in tre anni di legislatura!

Un gran pasticcio, dettato da un’urgenza che in realtà non c’era, considerato che lo stesso direttore generale dell’Asur ha prorogato di 45 giorni i relativi incarichi di quattro direttori su cinque, mentre le funzioni del direttore dell’area vasta 1 di Fano, prossimo al pensionamento, saranno svolte senza soluzione di continuità dallo stesso Direttore dell’Asur.

“Sarebbe probabilmente stato sufficiente riaffrontare seriamente la discussione in commissione, come è stato chiesto da noi come anche dagli altri gruppi parlamentari di minoranza, e convocare un consiglio ad agosto o i primi di settembre, anziché scegliere – come hanno fatto -di andare in vacanza”, commenta Pergolesi Romina, consigliere M5S, “anche perché – continua la Pergolesi – in Aula sono stati presentati emendamenti con ordine errato e più volte modificato: ho chiesto io stessa alla segreteria del consiglio una verifica degli emendamenti pervenuti perché, confrontandoli con quelli del presidente Volpini, avevo notato delle discrepanze! Credo sia una prerogativa di ciascun consigliere sapere esattamente cosa sta votando ed il balletto degli emendamenti creatosi ieri con le modifiche last-minute della maggioranza non ha garantito certo questo diritto. Ci sono stati riconsegnati tre plichi degli emendamenti, ogni volta con un ordine diverso, ed alla fine hanno optato per votarli senza rispettare l’ordine numerico: una scena che non mi sarei mai aspettata di vedere in un aula di consiglio, dove si votano leggi che poi vanno ad impattare sulla vita dei cittadini.

Auspico che situazioni simili non si verifichino più e condivido lo sconforto del presidente Volpini che, giustamente, ha anche provato ad ironizzare sulla questione dicendo che nel suo lavoro questo genere di errori rischierebbe di causare morti e si è allontanato indispettito dall’aula rincorso dai colleghi di partito per farlo rientrare”.

Il Movimento 5 Stelle non si è prestato a questi numeri da circo e dopo una critica feroce nel merito degli emendamenti di modifica della legge che, ha ricordato la Pergolesi, sarebbe stato sufficiente allineare alla norma nazionale, ha abbandonato l’aula assieme agli altri gruppi di minoranza.

“Questo PD, – afferma la consigliera pentastellata – dimostra di non essere in grado di governare le situazioni: non solo non sanno guardare esempi a loro vicini come quello del PD Toscana, che ha scelto di adeguarsi alle procedure di nomina uniformandosi alla legge nazionale (D.lgs 171 del 4 agosto 2016) ed ha eliminato la figura del direttore per la programmazione dell’area vasta, a cui non verrà semplicemente rinnovato l’incarico a fine mandato. Qui, nelle Marche, sono arrivati ad inventarsi una nuova figura dirigenziale per la gestione delle aree vaste, salvo poi fare due passi indietro e lasciare tutto come era prima! Cambiano la legge per non cambiare nulla!

E un segno evidente che in questa Regione per quanto riguarda la sanità pubblica si continua a navigare a vista con la presentazione di proposte di legge “toppa” e si preferisce farsi commissariare dal funzionario di turno, piuttosto che lavorare ad una programmazione seria e responsabile attorno ad un tavolo di confronto collegiale che coinvolga tutti gli operatori del settore come gli stessi territori richiedono da anni. Noi anche ad agosto continueremo a lavorare con la Consulta regionale salute ad nuova proposta di riorganizzazione del servizio sanitario regionale e ci si rincontrerà a settembre con i consueti incontri pubblici periodici”, chiude la Pergolesi.