Coldiretti – Aziende agricole e gestione del debito, se ne parla all’UniTe: “Agricoltura ruolo strategico, necessario percorso semplificato di risanamento”
La crisi e il debito di aziende e privati. Parole che negli ultimi 10 anni sono diventate una triste consuetudine. E alle quali lo Stato ha cercato di rimediare con vari strumenti. Tra questi uno che, ultimamente, è stato ampliato anche alle aziende agricole. Si tratta della procedura di ricomposizione del debito. Una specie di concordato preventivo dedicato a tutti quei soggetti che prima ne venivano esclusi. Imprese individuali, privati cittadini ma anche le aziende agricole che, per via della legge fallimentare del 1942, per loro natura non potevano fallire. Coldiretti, a livello nazionale, ha spinto molto affinché il mondo agricolo potesse accedere a questo tipo di procedura. Un’azione importante e decisiva tanto che oggi pomeriggio a Teramo, nell’ambito del 2° corso di alta formazione professionale organizzato dall’Università di Teramo e dedicato proprio alle “Procedure concorsuali e crisi da sovraindebitamento” è stata chiamata a parlare tra i relatori anche Maria Letizia Gardoni, delegata nazionale di Giovani Impresa e presidente di Coldiretti Marche. “Le aziende agricole possono essere soggette a squilibri finanziari dettati dalle variabili di mercato a cui sono sottoposte – ha detto la Gardoni – La non corretta distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare, la estrema volatilità dei prezzi delle commodities agricole e il forte impatto dei cambiamenti climatici sul lavoro quotidiano possono mettere le imprese agricole in una situazione debitoria che comprometterebbe la loro attività. Sarebbe un rischio troppo alto che non solo gli imprenditori agricoli, ma tutta l’economia e la società non possono permettersi di correre. Per il ruolo strategico che oggi l’agricoltura riveste è necessario mettere le aziende nella condizione di affrontare un percorso di accompagnamento semplificato per il loro risanamento”. In questo quadro normativo sono previste procedure semplificate per le imprese agricole ma anche per realtà di piccole dimensioni. Misure più snelle per affrontare il debito, soddisfare i creditori ma senza interrompere l’attività e soprattutto per tornare a vedere la luce. Ora Coldiretti è al lavoro per mantenere questo status anche all’interno della prevista riforma della legge fallimentare del 1942, confermando l’esclusione delle imprese agricole dal fallimento e dalle eventuali procedure penali ad esso legate. Un’apertura in tale direzione è venuta dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede nel corso del recente Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’alimentazione promosso dalla Coldiretti a Cernobbio.