“NON CI RESTA CHE IL CRIMINE” a Coverciano
Coverciano 5 dicembre 2018 – Cinema e calcio sono scesi in campo insieme. In occasione del seminario “Il calcio e chi lo racconta” promosso da FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio e da USSI, Unione Stampa Sportiva Italiana, si è svolto ieri un incontro sul film “Non ci resta che il crimine” riservato alla stampa sportiva riunita presso il Centro Tecnico di Coverciano, sede della FIGC e luogo simbolo della Nazionale di calcio. Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film (società controllata da Lucisano Media Group) con Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution, “Non ci resta che il crimine” è la nuova commedia di Massimiliano Bruno, sceneggiata dallo stesso Bruno con Andrea Bassi, Nicola Guaglianone e Menotti, che uscirà nelle sale italiane il 10 gennaio 2019.
Presente il cast del film al completo: Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi e Ilenia Pastorelli e il regista, sceneggiatore e interprete Massimiliano Bruno. Ospiti d’eccezione Antonio Cabrini e Marco Tardelli, due icone della gloriosa nazionale che vinse i Mondiali dell’82, che hanno ricordato la loro Coppa del Mondo “Siamo riusciti in un’impresa cui non pensavamo di arrivare e questo ha creato un bel gruppo unito. Avevamo l’uomo con la pipa, Bearzot, un allenatore molto severo ma che è sempre stato con noi” rievoca Tardelli.
Max Bruno, regista e sceneggiatore, ha dichiarato: “abbiamo scelto di ambientarlo nel 1982 per unire due eventi memorabili dell’epoca: la Banda della Magliana all’apice del suo potere e i giorni gloriosi dei Mondiali. Giuseppe, il personaggio di Gianmarco Tognazzi, è creato a mia immagine e somiglianza: c’è tutta la mia passione e la mia conoscenza quasi maniacale del calcio”.
Fra i partecipanti anche il CT della Nazionale Roberto Mancini che ha regalato la maglia dell’Italia al cast del film. L’incontro è stato moderato da Marco Franzelli, vice direttore Rai.
Ricordando il suo mondiale Alessandro Gassmann ha rievocato una corsa sulla spiaggia ed un bagno notturno, Gianmarco ha invece raccontato i riti scaramantici che hanno accompagnato la visione delle partite in casa Tognazzi e la distruzione del salotto dopo la finale. E mentre Marco Giallini per l’euforia della vittoria con un gruppo di amici ha cappottato con la Cinquecento, Edoardo Leo che al tempo aveva dieci anni, si sentiva proprio un campione del mondo: quei mondiali lui, nel cortile con gli amici, li aveva giocati davvero.
Coverciano era infatti il luogo ideale per un film in cui la passione per il calcio e la vittoria ai Mondiali in quell’estate italiana del 1982 – in cui i protagonisti per uno scherzo del destino vengono imprevedibilmente catapultati – giocano un ruolo centrale, tanto da rappresentare un elemento di svolta e sviluppo della storia. La febbre per il calcio si rivelerà infatti una possibile via di fuga dall’intrigo in cui i protagonisti si ritroveranno coinvolti: una esilarante, quanto beffarda, sfida all’ultimo gol con la Banda della Magliana nella Roma degli anni ’80, in un mood da improbabile avventura criminale raccontata nei toni e nella cifra della commedia.
Grazie alla collaborazione con la Federazione Italiana Giuoco Calcio, l’evento si è svolto presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano che nelle giornate del 4 e 5 dicembre ospita il Seminario di aggiornamento professionale “Il Calcio e chi lo racconta”, promosso da FIGC e USSI Unione Stampa Sportiva Italiana con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti.