Decreto Dignità, le stime di Assolavoro: da gennaio 53mila persone a casa
(Teleborsa) – Il Decreto Dignità è senza dubbio una delle misure bandiera del governo gialloverde, fortemente voluta e sostenuta dal vicepremier Luigi Di Maio che ha fatto della lotta al precariato una vera e propria battaglia.
L’ALLARME DI ASSOLAVORO – Dal 1° gennaio 2019 non potranno essere riavviate al lavoro circa 53mila persone che avranno raggiunto i 24 mesi di limite massimo per un impiego a tempo determinato. A fornire il dato, che di certo non tranquillizza, è Assolavoro che parla di una “stima prudenziale” dell’effetto della circolare del Ministero del 31 ottobre che ha considerato compresi nelle nuove misure anche i lavoratori con contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Dignità.
“Si tratta – si legge in una nota dell’Associazione delle agenzie per il lavoro – di una stima prudenziale, approssimata per difetto, elaborata da Assolavoro, con una proiezione sull’intero settore dei dati rilevati dagli operatori associati (circa l’85% del mercato)”.
Interviene anche Federmeccanica che, attraverso un comunicato relativo alla sua Indagine congiunturale sull’Industria Metalmeccanica, scrive: “Con riferimento al Decreto Dignità, il 30% delle imprese” del settore metalmeccanico “non rinnoverà, alla data di scadenza, i contratti a tempo determinato in essere”.