Teatro Pergolesi di Jesi l’anteprima giovani del “Gran Circo Rossini”
Dopo il successo di “Trovatore” e “Nozze di Figaro”, la 51^ Stagione Lirica di Tradizione 2018 del Teatro Pergolesi di Jesi si avvia a conclusione con una inedita proposta, un ponte tra lo spettacolo circense e il melodramma, un nuovo genere che coniuga la tradizione musicale del circo e la scrittura acrobatica del belcanto.
Venerdì 14 dicembre alle ore 20,30, sabato 15 dicembre alle ore 20,30 e domenica 16 dicembre alle ore 16 (con anteprime riservate ai giovani l’11 ed il 12 ore 16 e la recita per le scuole il 13 dicembre ore 11) va in scena in prima rappresentazione assoluta il “Gran Circo Rossini”, CircOpera di Giacomo Costantini che celebra i 150 anni dalla morte di Giachino Rossini. Lo spettacolo si avvale del contributo di Fondazione Cariverona (Bando Cultura 2018). Prevista, inoltre, una replica al Teatro Gentile di Fabriano domenica 30 dicembre ore 16 nell’ambito del progetto “Marche inVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma” con il sostegno di Mibact Direzione Generale dello Spettacolo dal vivo e Regione Marche, in collaborazione con Consorzio Marche Spettacolo e Amat, e con il patrocinio di Comune di Fabriano e Comune di Cerreto d’Esi.
Scritta da Giacomo Costantini – che ne è anche il regista – con le musiche di Matteo Salvo e Giuseppe Pitarresi da Gioachino Rossini, l’opera è diretta da Angelo Michele Errico, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Beatrice Giannini, le luci di Marco Scattolini. Cantanti ed Ensemble orchestrale del “Gran Circo Rossini” sono stati selezionati nell’ambito del corso di formazione professionale per cantante lirico solista e del corso per professore d’orchestra I e II del Progetto Sipario Bis Bis organizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini e finanziato dalla Regione Marche. In scena sono inoltre il coreografo e danzatore Giorgio Rossi, e gli artisti Fabiana Ruiz Diaz, Luca Salata, Giulia Arcangeli, Alejandro Paredes Sapper, Paolo Locci, Giacomo Costantini e la piccola Nina Costantini. Nuova la produzione, della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con El Grito Circo Contemporaneo all’antica.
Il CircOpera è un format nuovissimo sperimentato per la prima volta con successo al Teatro Pergolesi di Jesi nel dicembre 2017 con “Caffè Bach”. Lo spettacolo mette a confronto la scrittura musicale contemporanea con il repertorio classico e il linguaggio dell’opera con quello del circo contemporaneo; un punto d’incontro della tradizione operistica italiana con la tradizione musicale del circo per uno spettacolo unico e coinvolgente cui collaborano compositori e artisti di circo, cantanti e strumentisti.
“Gran Circo Rossini” mette in scena un Rossini anziano che, prima di morire, fa testamento, nominando erede la moglie ed una serie di istituzioni pubbliche, senza dimenticare di lasciare un’importante somma di denaro e tutto il suo antico vestiario al suo fedele cameriere Antonio Scanavini. Il cameriere, che non sa che, nell’ultima stesura del testamento il lascito promesso dal maestro sarà cancellato, decide di diventare impresario e di allestire uno spettacolo circense coi costumi di tutte le opere di Rossini. Alla morte del musicista, si ritroverà povero e indebitato. Ma il buon cuore della vedova del Maestro, Olympe, e il fortunato ritrovamento di una partitura smarrita, metteranno Scanavini in grado di recuperare denaro e vestiti, per lanciarsi a capofitto nel suo Grande Circo Rossini.
Spiega Giacomo Costantini, regista e autore del CircOpera: “Non fatevi ingannare dal titolo. In Gran Circo Rossini, si parla di morte e di ultime volontà”, quelle appunto del grande compositore che nella realtà riscrisse più volte il suo testamento, tra cui nel 1858 lasciando al suo cameriere ‘, la somma mensile di lire cinquanta, sua vita durante, e tutto il mio vecchio vestiario’, e poi, nel 1860, annullando tutte le disposizioni in suo favore. “Ho immaginato cosa potesse essere successo nell’arco di tempo tra un testo e l’altro. Una sorta di giallo storico, al cui centro si trova Scanavini che viene ingiustamente diseredato da Rossini perché sospettato di aver rubato un manoscritto. E così, con la scrittura del “Gran Circo Rossini” mi sono ritrovato a sperimentare nuovamente alcuni limiti del linguaggio circense, spingendolo oltre i suoi paesaggi surreali, astratti, evocativi. Con quest’opera il circo entra a gamba tesa nel racconto. Ma a noi circensi non è stato dato il dono della parola, ci esprimiamo a gesti, a suon di salti mortali. E così al “Gran Circo Rossini”, la parola perde di significato, il testo dei cantanti diventa solo suono, dei versi dei libretti resta solo il fonema. Il linguaggio è il corpo, la grammatica è la musica. Lasciate stare Desdemona, Osiride, Guglielmo Tell, Mosè, il Signor Bruschino. Non siamo nelle opere citate, siamo altrove. Rossini per tutti gli altri sta morendo, per noi si sta trasformando in circo”.
La 51esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro G.B. Pergolesi è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Marche, dei Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano e Comune di San Marcello, Partecipante Sostenitore la Camera di Commercio di Ancona, Fondatori Sostenitori il gruppo Art Venture con Gruppo Pieralisi, Leo Burnett e Starcom Italia, con il patrocinio del Consiglio regionale delle Marche. Sponsor Tecnici sono Santarelli & Partners e Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Partner della stagione la Poliarte, l’Unione Stilisti Marche, Etjca. Food partner American Graffiti. Si ringrazia Ubi Banca, Prometeo Spa e tutti i Mecenati 2018 per il contributo erogato tramite Art Bonus.
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