CGIL Marche: “Sugli appalti il Governo commette un grave,potranno essere pesanti le conseguenze”
Il Governo con il Ddl di Bilancio 2019 modifica pesantemente la normativa sugli appalti,
infatti per i lavori di importo compreso tra 40.000 e 150.000 euro sarà possibile
l’affidamento diretto previa consultazione di tre operatori economici e sarà possibile
applicare la procedura negoziata, previa consultazione di almeno dieci operatori
economici, per lavori da 150.000 fino a 350.000 euro e di almeno 15 operatori per importi
da 350.000 euro a 1.000.000 di euro, evitando così le gare d’appalto.
Parliamo di un volume di affidamenti che riguarderà circa l’80% del totale delle gare da
effettuare.
Nelle Marche queste scelte rischiano di avere delle conseguenze disastrose nella
fase più importante della ricostruzione post-sisma.
Tutto ciò è gravissimo perché nel nome di una fantomatica semplificazione si introducono
elementi di opacità e scarsa trasparenza, penalizzando chi opera sul libero mercato in
concorrenza, scaricando sui diritti dei lavoratori le conseguenze.
Non si realizzerà alcun beneficio sul fronte della qualità della prestazione, ripristinando un
meccanismo di discrezionalità nelle scelte della Pubblica Amministrazione.
Si correrà il rischio di un sostanziale avanzamento di un sistema fiduciario che privilegerà
le cosiddette clientele e fenomeni che anche recentemente hanno dato esiti disastrosi
anche sul fronte della corruzione e delle infiltrazioni malavitose nelle aree colpite dal
sisma.
Dichiara Giuseppe Santarelli, Segretario regionale della CGIL: “invece di rafforzare con
assunzioni gli uffici pubblici per metterli nelle condizioni di operare al meglio e nei tempi
necessari, si procede al blocco delle assunzioni per il 2019 e all’allentamento delle regole
previste dal Codice degli appalti”. Prosegue: “se questo è il cambiamento, siamo molto
preoccupati”.
Aggiunge Daniele Boccetti, Segretario generale FILLEA CGIL: “già nella fase
dell’emergenza abbiamo riscontrato gravi inadempienze sul versante dei diritti dei
lavoratori e sull’esecuzione dei lavori, il mutato quadro legislativo, rischia di
compromettere ulteriormente uno scenario già molto preoccupante.”
Ancona,28 dicembre 2018