Coldiretti Pesaro Urbino, appello ai Sindaci: “Non recepite il Regolamento provinciale della Polizia Rurale”. Scatta la mobilitazione degli agricoltori
Da un documento condiviso a un regolamento contestato. “Di male in peggio: prima non siamo stati interpellati, ora non siamo neanche ricevuti per poter presentare le nostre osservazioni” denuncia Coldiretti Pesaro Urbino. All’indice finisce la Provincia di Pesaro e Urbino e la proposta di Regolamento di Polizia Rurale. Il documento era stato deliberato nel 2007 dopo un lungo confronto con le categorie, tra le quali anche Coldiretti. Lo scorso anno, tuttavia, sono state introdotte, alcune integrazioni compresi anche numerosi nuovi adempimenti in materia di utilizzo di fitofarmaci. “E questo, pur lasciando inalterata la prima pagina dove si elencano tutti gli interlocutori del 2007, così da far sembrare che tutte le categorie siano d’accordo anche alle modifiche apportate nel 2017, ma senza il minimo confronto preventivo – denunciano da Coldiretti Pesaro Urbino – Le modifiche introdotte denotano una totale ignoranza della materia e appesantiscono il carico burocratico sulle imprese, esponendole anche al rischio di sanzioni, tra l’altro senza apportare alcun beneficio in termini di impatto ambientale”. Per risolvere la questione era già stato svolto un incontro col precedente Presidente della Provincia, Daniele Tagliolini. Nonostante le promesse, nulla è stato fatto. Ancor peggio sta accadendo ora con il nuovo Presidente Giuseppe Paolini. Coldiretti Pesaro Urbino, da novembre a oggi, ha chiesto più volte un incontro urgente, ma Paolini non ha mai risposto. “È vergognoso che un Presidente di Provincia rifiuti in maniera preventiva un confronto con la maggiore organizzazione agricola – aggiungono da Coldiretti Pesaro Urbino – Si tratta di un tentativo di sottrarsi al dialogo per affrontare un tema che genera tensioni tra gli agricoltori e oneri burocratici immotivati: un gravissimo atto di insensibilità politica e di violazione delle regole basilari delle relazioni istituzionali”. Ad aumentare la confusione tra gli agricoltori il fatto che il Regolamento, essendo un atto di indirizzo che necessita della successiva approvazione di ogni singolo Comune, comporta adempimenti diversi se i terreni ricadono nell’ambito di diverse amministrazioni, col paradosso che terreni limitrofi, magari anche di proprietà della stessa azienda ma ricadenti in Comuni diversi, sono sottoposti a normative differenti. Sono una ventina su 54 i Comuni che hanno recepito il Regolamento. “Per quanto ci riguarda – conclude Tommaso Di Sante, Presidente di Coldiretti Pesaro Urbino – invitiamo i Sindaci a non recepire queste linee guida e, come categoria, entriamo in mobilitazione, chiedendo immediatamente e pubblicamente un incontro al Presidente Paolini”.