Reddito di cittadinanza al 20% di stranieri
Le famiglie di soli stranieri che potrebbero prendere il reddito di cittadinanza secondo il governo saranno 241.000, quasi il 20% della platea complessiva, nonostante il paletto dei 10 anni di residenza nel nostro Paese insieme al permesso di lungo soggiorno. Il numero è scritto nella Relazione tecnica al provvedimento del Governo approvato che calcola in 1.486 milioni la spesa per i nuclei composti da immigrati, pari al 19,8% delle risorse complessive.
Per l’anno «base» (il 2019 deve essere considerato a parte dato che le prime erogazioni saranno dopo aprile) è prevista una spesa di 7.493 milioni di euro per 1.248.000 famiglie nel complesso. Sono invece esclusi (all’inizio la platea era di 1,335 milioni) 87.000 nuclei di stranieri che si stima non abbiano i requisiti richiesti in termini di soggiorno e residenza. Guardando alla platea iniziale la maggior parte dei nuclei sono composti da single (363.000 per 1,57 miliardi di spesa) mentre 183.000 sono quelli con cinque o più componenti (per 1,32 miliardi di spesa). Sono 288.000 le famiglie che potrebbero accedere al reddito con tre componenti.
La Relazione tecnica ricorda la norme che impone al beneficiario del Reddito di stipulare un patto per il lavoro con il centro per l’impiego o per l’inclusione sociale con il proprio comune ma gli enti locali sono di fatto «sollevati» rispetto a quanto previsto per il Rei dall’onere di recezione e di istruzione della domanda. Il riconoscimento del beneficio che potrà arrivare per il single che non ha nulla fino a 780 euro al mese (500 euro oltre a 280 di contributo per l’affitto) andrà chiesto alle Poste o ai Caf mentre il riconoscimento è in capo all’Inps. Per le famiglie si ricorda che i coniugi rimangono nello steso nucleo anche se separati se risiedono nella stessa abitazione e che il figlio maggiorenne non convivente fa parte del nucleo fino a 26 anni (se non è sposato e non ha figli).
Ovviamente il nucleo familiare non cambia e rimane unico se i coniugi vivono in due posti diversi. Nella Relazione tecnica si chiarisce anche il sistema con il quale si danno incentivi alle imprese che assumono a tempo indeterminato i beneficiari del Reddito di cittadinanza. Il bonus è pari a un minimo di cinque mesi del reddito fino al massimo dei mesi rimanenti alla persona che viene assunta (fino a 18) da prendere ma nel limite per ogni mese dei contributi Inps dovuti. Nel testo si cita il caso del reddito medio dell’operaio (23mila euro): in questo caso l’impresa riceverebbe un massimale di circa 630 euro mensili, inferiori appunto al massimo previsto di 780 euro.