Autonomia o secessione mascherata?
La Lega no più nord ha rinunciato alla secessione? A parole sembrerebbe di si, nei fatti si appresta a sostenere con forza in Parlamento un provvedimento che prende il nome di Autonomia Regionale Differenziata. Un progetto, quello di Autonomia Regionale Differenziata con un riferimento diretto a tre regioni in particolare, Lombardia, Veneto ed Emilia, che sono al tavolo con l’esecutivo per avere un maggior trasferimento d poteri su alcune materie e nel futuro prossimo più personale proveniente dalle amministrazioni centrali dello Stato (Ministeri) e soprattutto più trasferimenti di denaro pubblico. A dir poco si evidenziano profili di incostituzionalità, sulla base del combinato disposto dell’art. 117 della Costituzione! Nel concreto vengono violate le norme sull’equa distribuzione delle risorse pubbliche con una forte sperequazione tra cittadini del nord e del resto del paese, nel momento in cui dovesse attuarsi la proposta della regione Veneto per trattenere sul territorio il 90% delle imposte, si arriverebbe alla violazione della carta costituzionale, la quale prevede un trattamento “uguale per tutti i cittadini”. E’ di fatto un nuovo modello di secessione basata sulla ricchezza economica più che sulla scelta politica diretta, una scelta di pochi contro molti, di chi ha contro chi non ha e non ha mai avuto. Un progetto arrogante privo della necessaria definizione dei livelli essenziali di prestazioni per tutti i cittadini sul territorio nazionale, un progetto in grado di minare la coesione sociale. Le tre regioni del nord già ora erogano servizi “migliori” o più estesi rispetto ad altre regioni italiane, ma lo fanno prelevando i fondi dalle risorse loro attribuite, se volessero migliorare o estendere ancora questi servizi dovrebbero agire sulle addizionali regionali e sulle tasse locali senza togliere ossigeno agli altri cittadini del Paese.
ARES