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Il Segretario della FIOM di Ancona Pierpaolo Pullini, sulla crisi nel fabrianese

La crisi senza fine che attanaglia il territorio fabrianese sta creando una ferita sociale
davvero preoccupante ed i dati del CIOF del 2018 ne danno la reale rappresentazione. Manca
il lavoro e, laddove invece il lavoro c’è, aumenta la precarietà e peggiorano le condizioni
siano esse lavorative che economiche.
Le riorganizzazioni in atto portano ad un cambio di modello organizzativo dove la salute
e la sicurezza delle persone rischiano di passare in secondo piano in nome della
competitività delle imprese nei propri mercati di riferimento.
La saturazione dei cicli e dei ritmi di lavoro sempre più spinti, se non adeguatamente
sostenuti con i giusti supporti, potrebbero portare ad un aumento dei rischi per la salute
delle persone che lavorano e, a dimostrazione di questo, c’è il dato in crescita di richieste di
malattie professionali, in un contesto in cui l’età media delle fabbriche e degli uffici è
sempre in aumento e i nuovi ingressi al lavoro, laddove si verificano, sono nettamente
inferiori alle cessazioni, spesso non volontarie, ed avvengono con contratti di lavoro
precari e comunque meno tutelati, con il rischio da parte dei lavoratori di dover
accettare condizioni di lavoro insostenibili nel lungo periodo.
Per questo, la FIOM lancia un appello a tutte le Istituzioni per intraprendere un
percorso di carattere generale che riguardi il mondo del lavoro nella sua interezza,
che sia in grado di mettere insieme tutti gli enti deputati alla verifica ed al controllo
della salute e della sicurezza di chi lavora per non lasciare sole le persone.

La Segreteria della FIOM di Ancona