Sanità: Anche il Tribunale si è “ammalato”
Cittadinanza attiva, da cui emana il Tribunale del malato è una associazione benemerita per il compito di stimolo, presenza e non di rado denuncia che svolge sul territorio. A Fermo il tribunale del malato dovrebbe essere attivo fin dagli anni “70, quando anche su questo organismo volle mettere il cappello il PCI, PDS, DS…….., perché non poteva essere lasciato nelle mani di soggetti indipendenti e poco controllabili. Così negli anni ha vivacchiato, cercando di farsi sentire il meno possibile, incartato da nomine assai improbabili in quanto a capacità di brandire il guato della sfida. Così anche durante le ultime vicende, nomine dei primari e non solo, il silenzio assordante del Tribunale è stato assoluto. Mai disturbare il manovratore, forse in regime di conflitto di interessi, forse anche poco compatibile con l’incarico vista la sua dipendenza dalla stessa Area Vasta che dirige, ma tanto oramai è così profonda l’assuefazione a tali fenomeni che quasi nessuno se ne accorge o vuole metterlo in risalto. Eppure i venti che spirano sulla sanità fermana non sono dei più coerenti con la rotta del vascello, sempre più pazienti scelgono posti diversi dove curarsi, professionisti stimati dalla gente e poco dal potere politico-sanitario egemonia della sinistra già egemone sulle forze politiche annesse o devastate, dalla presunta “superiorità morale”. Un film già visto, con i titoli di coda, per l’ultima proiezione sulla sanità umbra, di certo l’ultima, almeno per questo periodo. Viene allora da chiedersi, il modello è lo stesso ovunque? Posti in cambio di consensi? Ovvero da qualche parte fa premio il merito? Basterebbe spulciare le carte, i curricula, i nomi degli assunti per ricavarne dei lumi. Il Tribunale potrebbe, provi a battere un colpo, se non si è del tutto assopito o omologato!
ARES