Cross Border parte il sistema europeo per le multe stradali
Con la circolare 300/A/6806/17/111/44 del 12-9-2017 del Dipartimento Pubblica Sicurezza del
Ministero dell’Interno, è finita la festa per gli indisciplinati al volante che finora si scatenavano
all’estero, o viceversa venivano dall’estero in Italia, confidando sul fatto che la complessità per
l’individuazione del colpevole ed i costi relativi dissuadevano le autorità del paese a perseguire chi
aveva preso una multa risiedendo però in un altro stato. Dallo scorso anno è entrata in funzione
Cross Border, un sistema europeo integrato per lo scambio dei dati tra le autorità dei singoli Paesi
volto a favorire l’applicazione transfrontaliera delle sanzioni. Questo permetterà allo Stato sul cui
territorio è avvenuta la violazione delle regole di risalire velocemente ai dati identificativi del
veicolo in questione e poter perseguire il colpevole in tempi rapidissimi. Il tutto si attuerà
attraverso ‘Punti di contatto nazionale’, enti designati per ogni nazione a condividere i dati
associati alla targa del veicolo, in Italia tale compito è stato affidato alla Direzione Generale della
Motorizzazione.
Attraverso la nuova icona denominata ‘Veicoli direttiva cross border’ sul Portale, con accesso
riservato agli organi di polizia stradale, sarà possibile risalire e sanzionare chi viola una di otto ben
definite infrazioni stradali: eccesso di velocità, mancato uso delle cinture di sicurezza e del casco,
passaggio al semaforo rosso, guida in stato d’ebbrezza o sotto influenza di stupefacenti,
circolazione su una corsia vietata, uso improprio del cellulare o altri dispositivi elettronici. Sono
solo otto le violazioni inserite in Cross Border, ma queste comportano ben l’85% dei morti sulle
strade europee. Gli stati interessati dall’implementazione della Direttiva UE Cross Border sono 20:
Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta,
Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.
Una volta acquisite le informazioni richieste, all’intestatario del veicolo è notificato il verbale di
accertamento e contestazione, entro 360 giorni dalla data dell’infrazione, stilato nella lingua dello
Stato d’immatricolazione del mezzo, riportando la tipologia di violazione, il luogo, la data, l’ora di
rilevazione, le sanzioni da irrogare, i dati relativi al dispositivo con cui l’infrazione è stata accertata.
Il ricevente potrà rispondere in tre maniera: confermare di commesso l’infrazione, contestare
l’infrazione (secondo la legge e la procedura dello Stato che ha rilevato la trasgressione), indicare
le generalità dell’effettivo conducente. Qualora il ricevente non risponda si procederà per via
giudiziaria tramite la Corte di Appello.
MAURIZIO DONINI