Europa

Secondo la Corte occorre raggiungere un maggior numero di cittadini per accrescere l’efficacia delle consultazioni pubbliche della Commissione europea

Secondo una nuova relazione della Corte dei conti europea, il quadro predisposto dalla Commissione europea per le consultazioni pubbliche durante l’elaborazione e la valutazione della legislazione e delle politiche dell’UE è di livello elevato. La Corte ritiene che la performance delle recenti consultazioni pubbliche selezionate, organizzate dalla Commissione, sia stata nel complesso soddisfacente. Raccomanda però alla Commissione di migliorare il modo in cui entra in contatto con i cittadini, al fine di promuoverne una maggiore partecipazione. Occorre inoltre migliorare il monitoraggio e la valutazione dei contributi dei cittadini per evitare la manipolazione dei risultati.

La Commissione consulta i cittadini e le parti interessate per tutti i settori d’intervento dell’UE e lungo l’intero ciclo delle politiche. Essi possono inoltre condividere le proprie opinioni, dal momento dell’avvio sino a quello della valutazione delle politiche dell’UE, tramite il portale “Di’ la tua”. La Commissione effettua oltre 100 consultazioni pubbliche all’anno.

La Corte ha valutato se le consultazioni pubbliche della Commissione siano riuscite efficacemente a stabilire un contatto con i cittadini e le parti interessate, nonché a utilizzare i contributi ricevuti. Ha esaminato un campione di recenti consultazioni online, tra cui quelle riguardanti l’ora legale, le misure relative alla migrazione e la politica agricola. La Corte ha svolto anche un’indagine sulla percezione per accertare l’effettivo grado di soddisfazione dei partecipanti alle consultazioni.

Il coinvolgimento dei cittadini nelle consultazioni pubbliche è fondamentale per mantenere la legittimità democratica dell’UE e produrre norme e politiche di qualità elevata”, ha dichiarato Annemie Turtelboom, il Membro della Corte responsabile della relazione. “La Commissione dovrebbe incrementare gli sforzi per conseguire l’obiettivo della partecipazione pubblica, raggiungendo il massimo numero possibile di cittadini, nonché per fornire informazioni sull’esito delle consultazioni pubbliche ai partecipanti”.

La Corte, pur riconoscendo l’alto livello del quadro predisposto dalla Commissione e la soddisfazione generale dei partecipanti per il processo di consultazione, ha riscontrato carenze nelle attività tese a entrare in contatto con i cittadini e nelle attività di feedback.

Nel 2018, ad ogni consultazione hanno preso parte in media 2 000 cittadini, senza considerare la consultazione sull’ora legale, che ha ricevuto un record di 4,6 milioni di risposte, ancorché provenienti per la maggior parte da un solo Stato membro (Germania). La Corte ha però constatato anche che a una consultazione pubblica nel campione avevano partecipato solo tre persone. Ciò indica, a suo parere, che la Commissione deve migliorare le proprie attività per entrare in contatto con i cittadini. La Corte raccomanda alla Commissione di coinvolgere maggiormente i propri uffici e le autorità negli Stati membri al fine di divulgare più informazioni sulle consultazioni, nonché di adattare i propri canali di comunicazione per ampliare il ventaglio dei potenziali partecipanti e individuare eventuali lacune informative. La Corte ha rilevato che per le consultazioni con i tassi di risposta più bassi, a differenza di quelle con i tassi più alti, non sono stati utilizzati svariati canali di comunicazione per raggiungere i destinatari.

Inoltre, la partecipazione è risultata più alta quando i questionari sono stati resi disponibili in tutte le lingue ufficiali dell’UE. La Corte tuttavia non ha riscontrato la presenza di criteri chiari per decidere se le consultazioni fossero “di ampio interesse pubblico” e dovessero pertanto essere tradotte. Invita quindi la Commissione a fornire i principali documenti nelle 24 lingue ufficiali dell’UE per tutte le iniziative di ampio interesse pubblico e per quelle “prioritarie”, affinché i cittadini possano partecipare in modo semplice ed efficace. Inoltre, i questionari, che erano a volte lunghi e complessi, dovrebbero essere di più facile lettura.

Con ogni probabilità, la messa a disposizione di informazioni preliminari sull’obiettivo di una consultazione e sull’uso che si intende fare dei relativi risultati inciderebbe in modo positivo sul tasso di partecipazione e sulla qualità delle risposte. La Corte ha rilevato che la Commissione non aveva preparato né pubblicato le proprie strategie di consultazione, o altre informazioni preliminari, in modo sistematico e raccomanda pertanto che ciò avvenga in futuro.

La Corte raccomanda inoltre alla Commissione di fornire tempestivamente ai partecipanti informazioni sull’esito delle consultazioni. Ha riscontrato che il feedback per i rispondenti è stato insufficiente: a volte non sono state prodotte relazioni sui risultati o sono state presentate molto tempo dopo la conclusione delle consultazioni, spesso solo in inglese.

Nonostante l’analisi dei dati da parte della Commissione sia stata nel complesso soddisfacente, la Corte avverte che i controlli sulla validità delle risposte sono limitati. La Corte invoca standard elevati per il trattamento e la sicurezza dei dati per tutelare il processo di consultazione pubblica da possibili manipolazioni dei risultati. Raccomanda alla Commissione di valutare sistematicamente il conseguimento di tutti gli obiettivi perseguiti attraverso le consultazioni pubbliche.

Note agli editori

L’OCSE colloca la Commissione al primo posto, fra tutti i suoi membri, per quanto riguarda il coinvolgimento dei cittadini nell’elaborazione della legislazione. Nel 2018, il Parlamento europeo ha chiesto alla Corte di valutare in che modo i cittadini possono partecipare direttamente al processo legislativo dell’UE e contribuirvi in tutte le sue fasi.

La Corte presenta le proprie relazioni speciali al Parlamento europeo e al Consiglio dell’UE, nonché ad altre parti interessate, come i parlamenti nazionali, i portatori d’interesse del settore e i rappresentanti della società civile.

La relazione speciale n. 14/2019 ““Di’ la tua!”: le consultazioni pubbliche della Commissione coinvolgono i cittadini, ma le attività per renderle note sono insufficienti” è disponibile in 23 lingue dell’UE sul sito Internet della Corte (eca.europa.eu). La Corte ha pubblicato in passato relazioni correlate sul tema “legiferare meglio” e sull’applicazione del diritto dell’UE.

Contatto stampa per la presente relazione

Damijan Fišer – e-mail: damijan.fiser@eca.europa.eu