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Il commercio verso l’UE e il Regno Unito ha fortemente risentito dell’epidemia di coronavirus

Secondo il Dott. Jonatan Echebarria Fernández della City Law School (City University of London) è improbabile che i precedenti flussi commerciali tra i porti cinesi, dell’UE e del Regno Unito tornino presto ai livelli precedenti. I collegamenti fra Cina, Regno Unito e Ue sono stati influenzati negativamente a seguito dell’epidemia di coronavirus a Wuhan, in Cina, che ha provocato il rallentamento dell’economia cinese.

In quanto addetta stampa estera per l’Italia incaricata dalla City University of London, mi permetto di contattarla per proporle il commento del nostro esperto in diritto commercialedocente alla City University of London, Jonatan Echebarria Fernández che ha rilasciato le dichiarazioni di seguito riportate:

“L’Europa non è isolata dal resto del mondo e ha quindi risentito degli effetti di una riduzione della produzione da parte della seconda economia mondiale. Le chiusure delle fabbrichepiù lunghe del previsto a causa del nuovo anno lunare cinese e di altre restrizioni imposte dalle autorità, hanno ridotto la produzione. Importanti compagnie di navigazione come A.P. Møller – Mærsk A/S, CMA CGM SA o Evergreen Marine Corp hanno ridotto o cancellato le partenze. È quindi improbabile che i precedenti flussi commerciali tra i porti cinesi e i porti europei tornino presto ai livelli precedenti”.

Il Dott. Echebarria Fernández, i cui interessi di ricerca spaziano dalle controversie marittime e commerciali al diritto privato internazionale europeo, afferma che gli effetti del coronavirus sui flussi commerciali UE-UK-Cina “sono gravi nel traffico container, rinfuse secche e autocisterne”.

Afferma anche che: “le prospettive economiche non consentono di essere ottimisti a breve termine, ma solo il tempo dirà se gli sforzi cinesi e internazionali si riveleranno efficaci nel contenere la diffusione del coronavirus. Inoltre, l’applicazione della fase 1 del recente accordo commerciale USA-Cina, potrebbe essere influenzata da questo evento straordinario che le parti non avevano previsto al momento della firma”.

Restrizioni e misure preventive avrebbero dovuto essere messe in atto prima. L’OMS non ha reagito tempestivamente ma solo a partire dal 30 gennaio 2020, quando è stata dichiarata l’emergenza sanitaria globale. Tuttavia, bisogna essere ottimisti sul lungo termine: sono in corso nuove sperimentazioni di vaccini e il volume delle merci trasportate tra Europa e Cina tornerà ai livelli precedenti una volta che la pandemia sarà finalmente sotto controllo”.