La Plastic Strategy Europea
L’impegno dell’Europa sul versante ambientale rimane sempre molto alto, non manca neppure sul
fronte del riciclo dei rifiuti. Riguardo i rifiuti urbani il nuovo obiettivo passa al 55% nel 2025, al 60%
nel 2030 per salire al 65% nel 2035. Contando che l’Italia è oggi al 42%, per arrivare al target
previsto sarà necessario che la raccolta differenziata arrivi almeno al 75% dal 52,5% odierno. Ogni
anno nel mondo si producono 300.000.000 di tonnellate di rifiuti in plastica, di queste 8.000.000
finiscono nei mari. L’Europa produce 25.800.000 tn. di rifiuti plastici, il 60% di questi proviene da
imballaggi, ma solo il 30% viene riciclato. Per combattere il fenomeno delle plastiche sono state
intraprese molte strade, persino il Bangladesh ha vietato l’uso dei sacchetti in plastica già dal
2002, mentre l’Italia si è limitata a prevederne l’uso a fronte di una tassa. La ‘Plastic Strategy’
europea prevede che dal 2030 tutti gli imballaggi in plastica dovranno essere riciclabili o
riutilizzabili.
Il riciclo degli imballaggi è previsto passi dall’attuale 67% al 70% nel 2030, l’Italia è a buon punto su
questo versante, il legno ha un obiettivo del 30%, ma noi siamo già al 61%; sui ferrosi vantiamo il
77,5% con un target messo a 80%; per tutto quanto non espressamente regolato si è stabilita una
percentuale del 50%. L’alluminio ha un obiettivo del 75%, oggi siamo al 71,4%; la carta dovrà salire
dal 80% al 85%; critica la situazione della plastica che ora è al 41% e dovrà arrivare al 55% nel
2030.
I produttori che oltre a provvedere a tutta la filiera del ritiro, si dovranno assumere in toto la
copertura dei costi relativi alla gestione della raccolta differenziata, cernita, riciclo e informazione.
Dal 2025 la percentuale di copertura dei costi da parte dei produttori sarà fissata al 80, mentre per
tutto quello che non è contemplato nella nuova normativa europea dovrà arrivare comunque ad
una percentuale del 50%.
Si prevede un apporto in discarica di non oltre il 10% dal 2035 per i rifiuti urbani, contro una media
attuale del 26%, anche qui l’Italia si conferma a macchia di leopardo, con regioni come il Molise
che portano in discarica il 90% dei rifiuti urbani, la Sicilia all’80%, l’Umbria con il 57%, le Marche al
49% e la Puglia al 48%. Ogni anno i cittadini italiani producono 488 kg. di rifiuti, nel dettaglia
contiamo 496 kg. al nord, 547 kg. al centro e 443 kg. al sud. La media europea è di 481 kg. per
abitante, quindi siamo in linea con la percentuale comunitaria. Variegata la giungla delle tariffe
TARI applicate, al sud si pagano € 92 rispetto il nord-est, un notevole 37% di spesa maggiore a
carico degli abitanti del meridione.
MAURIZIO DONINI