PETA SOLLECITA L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ A FAR CHIUDERE I MERCATI DI ANIMALI VIVI PER PREVENIRE ULTERIORI PANDEMIE
Il gruppo lancia una campagna di spinta a livello mondiale affinché le malattie mortali trasmesse da animali vengano eliminate alla fonte
Roma – Mentre il COVID-19 continua a diffondersi, PETA e le sue affiliate hanno lanciato petizioni internazionali per sollecitare l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) a chiedere la chiusura permanente dei mercati di animali vivi da carne in tutto il mondo. In una lettera al direttore generale dell’OMS, la PETA Stati Uniti ha sottolineato come i mercati stipati di animali malati e stressati siano terreno fertile per le malattie mortali.
“Si tratta di quando – non di se – si verificherà la prossima pandemia, fino a che i mercati di animali vivi possono continuare a mettere in pericolo sia gli esseri umani che altri animali”, afferma il fondatore della PETA Ingrid Newkirk. “PETA sta esortando l’Organizzazione mondiale della Sanità a fare il passo di buon senso e chiedere la chiusura di queste attività pericolose”.
PETA – il cui motto recita, in parte, che “gli animali non sono nostri da mangiare” – osserva che, oltre a comportare un alto rischio di contaminazione da agenti patogeni, tra cui E. coli, campylobacter e salmonella, la carne non contiene fibre ed è ricca di grassi saturi, colpevoli di ostruire le arterie, e colesterolo. Ogni persona che diventa vegana riduce il proprio rischio di sviluppare malattie cardiache, obesità, cancro, ictus e numerosi altri problemi di salute – e salva ogni anno quasi 200 animali da una vita di sofferenza e da una morte terrificante. Nelle odierne industrie della carne, delle uova, dei latticini e della pesca, le code dei maialini vengono tagliate senza antidolorifici, la gola dei polli viene tagliata mentre sono ancora coscienti, le mucche vengono forzatamente separate dai loro vitellini e i pesci vengono sventrati mentre sono ancora vivi.
Per ulteriori informazioni, visitare PETA.org.uk.