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Lavoratrici delle mense scolastiche: Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono la proroga degli ammortizzatori sociali

Sono centinaia nelle Marche, lavoratrici e lavoratori delle mense scolastiche ed universitarie, cuoche ed addette mensa, che svolgono un servizio pubblico essenziale preparando e distribuendo pasti nelle scuole per le bambine, i bambini e gli studenti universitari della nostra regione. Servizi che sono esternalizzati ad aziende private attraverso il sistema degli appalti. Queste lavoratrici sono state fra le prime ad essersi fermate a causa dell’emergenza sanitaria del Covid-19, le prime ad aver subito la perdita di parte del proprio salario e le prime per le quali le 9 settimane di ammortizzatori sociali, previste dal “Decreto cura Italia”, non saranno sufficienti a coprire il periodo di chiusura delle scuole e università.

Sono lavoratrici con part-time involontari, anche di pochissime ore a settimana, per le quali spesso quello stipendio è l’unica fonte di reddito familiare, che vedono i propri contratti di lavoro “congelati” nel periodo di chiusura delle scuole, senza retribuzione e senza contribuzione. Situazione ulteriormente aggravata dall’emergenza sanitaria e della incognite sulla ripresa dell’anno scolastico.

La maggior parte delle lavoratrici è in attesa del pagamento, da parte dell’Inps, degli ammortizzatori sociali poiché molte aziende non hanno accettato la richiesta avanzata dalle organizzazioni sindacali di anticipare tali importi, venendo meno anche ad un ruolo di rilevanza sociale che le stesse hanno, soprattutto in un momento così complesso sotto vari aspetti.

Chiediamo alle amministrazioni comunali, per tramite dell’ Anci, ed alla Regione Marche di farsi portavoce presso il Governo affinché vi siano risposte celeri e concrete per la proroga degli ammortizzatori sociali al fine di tutelare le numerose lavoratrici occupate nel comparto.