Commentando il QFP dell’UE e il piano di rilancio proposti dalla Commissione europea, il Presidente del Comitato europeo delle regioni, Apostolos Tzitzikostas, ha dichiarato: “Il nuovo bilancio dell’UE del valore di 1 100 miliardi di EUR e il piano di rilancio dell’economia da 750 miliardi di EUR sono incentrati sulla sicurezza, sul rilancio dell’economia e sulla resilienza delle regioni, delle città e dei piccoli comuni di tutta Europa e comprendono gli elementi chiave richiesti dal Comitato europeo delle regioni. Essi forniscono inoltre una chiara risposta ai populisti e agli euroscettici, dimostrando il valore aggiunto dell’Unione europea in un momento difficile come quello attuale. Esorto gli Stati membri dell’UE e il Parlamento europeo a esaminare e adottare in tempi rapidi le proposte presentate oggi dalla Presidente Ursula von der Leyen”. |
“Come chiesto dal Comitato europeo delle regioni, il nuovo progetto di bilancio dell’UE comprende un fondo europeo per la ripresa di almeno 500 miliardi di EUR sotto forma di finanziamenti a fondo perduto. Istituisce un nuovo programma in materia di sanità pubblica che riunisce tutti i livelli di governo – UE, nazionale e regionale – per migliorare i servizi e le strutture sanitarie in tutto il continente. La proposta rinvigorisce la politica di coesione dell’UE, con uno stanziamento di oltre 373 miliardi di EUR, rafforza lo sviluppo rurale investendo 90 miliardi di EUR e dà impulso alla transizione giusta con un fondo da 40 miliardi di EUR. In linea con le nostre richieste, i piani della Commissione forniscono anche risposte importanti per settori vitali come il turismo, la cultura e le PMI“, ha aggiunto il Presidente Tzitzikostas.Al riguardo, la presidente della commissione Politica di coesione territoriale e bilancio dell’UE (COTER) del CdR, Isabelle Boudineau (FR/PSE), ha osservato: “Al di là delle cifre delle nuove proposte, è essenziale che le risorse europee arrivino rapidamente e siano investite in maniera utile sul campo. Le regioni e le città sanno meglio di chiunque altro in quali aree o settori occorre investire con urgenza per far fronte alle conseguenze della crisi e prepararsi al futuro. Questo non può essere un processo calato dall’alto e per tale ragione abbiamo bisogno di un semestre europeo riformato che coinvolga gli enti locali e regionali e che sia imperniato sulla localizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Se l’Unione europea dovesse deludere le nostre aspettative ritardando le decisioni sul QFP e sul piano di rilancio, le conseguenze saranno disastrose a livello sociale, economico e politico“.Per parte sua, il primo vicepresidente del CdR Vasco Cordeiro (PT/PSE) ha affermato che: “Il quadro finanziario pluriennale proposto dalla Commissione incrementa il sostegno alle città e alle regioni per aiutarle a superare le difficoltà sociali ed economiche e a ridurre le disuguaglianze territoriali e le disparità tra i cittadini. Questo è un aspetto fondamentale non solo per la politica di coesione – oggi più che mai necessaria – ma anche per l’intero piano di rilancio e per il bilancio dell’UE. Tutti i finanziamenti dovrebbero essere facilmente accessibili alle nostre regioni e città in modo da poter agire con continuità e garantire che gli investimenti dell’UE siano efficaci e mirati alle reali esigenze dei nostri cittadini“.Il relatore del CdR sul quadro finanziario pluriennale, Nikola Dobroslavić (HR/PPE), ha dichiarato: “Accolgo con favore i piani della Commissione di introdurre una proroga degli attuali programmi della politica di coesione con finanziamenti aggiuntivi fino al 2022, e di rafforzare il livello degli investimenti nel quadro della politica regionale per il periodo 2021-2027 a favore della crescita sostenibile e della resilienza. Queste misure favoriranno la creazione di posti di lavoro, la competitività delle imprese, la crescita economica e lo sviluppo sostenibile. Il CdR è determinato a continuare a lavorare per aumentare la visibilità del bilancio dell’UE e del suo valore aggiunto per la vita dei cittadini“.CONTESTOFin dall’inizio della pandemia di Covid-19, il Comitato europeo delle regioni ha fatto sentire la voce del milione di rappresentanti politici eletti a livello regionale e locale in tutta Europa. Nella sua dichiarazione adottata l’8 maggio, il CdR ha chiesto:1) un piano per un’Europa sostenibile, resiliente e sociale, comprendente un fondo UE per la ripresa, collegato a un bilancio dell’UE ambizioso e basato sull’assicurazione del debito contratto a livello europeo, per un valore di almeno 500 miliardi di EUR;2) un meccanismo UE per le emergenze sanitarie volto a facilitare l’acquisto di materiale medico e inteso a valutare, riadattare e monitorare la capacità dei sistemi sanitari regionali di investire nella resilienza e nella sostenibilità dell’assistenza sanitaria;3) meccanismi di finanziamento per aiutare le amministrazioni regionali e locali a compensare le perdite di gettito proveniente dalle imposte locali e a riorganizzare i servizi pubblici rendendoli digitali, sostenibili e resilienti;4) procedure semplificate per finanziare infrastrutture locali sostenibili;5) strutture dedicate e regimi giuridici a sostegno delle PMI, del turismo e della cultura;6) un piano per l’inclusione rurale che promuova l’innovazione, l’imprenditorialità e la connettività nelle zone rurali. |