Tracce di Escherichia Coli nelle vongole: scatta l’allarme in zona Ancona
È stato disposto il divieto di pesca e consumo delle vongole in due tratti di spiaggia del litorale anconetano: dalla foce dell’Esino a Torrette
e dal Trave allo Scoglio della Vela a seguito del superamento dei limiti, per legge, di Escherichia Coli. Il declassamento temporaneo delle
zone di pesca è stato stabilito con ordinanza dal provvedimento emanato dall’Asur. Qualcuno parla di grande pericolosità. In realtà questo
batterio E.coli è ubiquitario e presente normalmente in grandi quantità anche nel nostro intestino. La sua presenza nelle vongole a livelli
elevati, sta ad indicare che sono state prodotte in cattive condizioni igieniche (in genere arrivano in concomitanza a grandi quantità di
piogge). Ben diversa sarebbe stata la situazione, se si fosse trattato di E.coli 0157 che è veramente pericoloso. Ferma restando la validità
della misura adottata, facciamo un pò di chiarezza, per evitare allarmismi. Tutto questo non significa necessariamente che non si possano
comprare e consumare vongole. Il prodotto acquistato non è detto che sia contaminato, punto primo. Ma come saperlo? Basta informarsi
con il proprio commerciante e venditore di fiducia su di un paio di cose, innanzitutto se le vongole non provengano dall’area interessata al
divieto. In questo caso non c’è nulla da temere. Inoltre, se le vongole che provengono dall’area interessata e attenzionata dall’Asur, sono
passate per il centro Depurazione Molluschi, dove vengono trattate, depurate e ripulite da qualsiasi impurità, compresi Escherichia coli, si
possono consumare tranquillamente. Infine, ammesso e non concesso, che stiate per cenare con vongole contaminate, nel dubbio, un
buona e lunga cottura vi garantirebbe maggiore serenità. Una buona cottura, infatti, uccide sia i coli innocui che quelli cattivi.
Paola Pieorni