La senatrice Santanchè di FdI: “La mia discoteca resterà aperta, i ragazzi potranno sedersi ai tavolini, bere, ma non potranno ballare”
Di Paola Pieroni
La discoteca della senatrice Santanchèdi di Fratelli d’Italia non chiuderà, nonostante il divieto imposto dal governo. Resterà aperta e continuerà
regolarmente a lavorare come bar o ristorante. Il ballo dunque sarà sospeso, tutto il resto no, almeno per ora. Il governo-osserva la senatrice- era
in evidente difficoltà. A cominciare dai tamponi, che dovevano fare e non riuscivano a garantire, soprattutto negli aereoporti. Se ti trovi nei guai
cosa c’è di meglio che chiudere le discoteche? Sono certa che contagio non significhi automaticamente malattia-prosegue. Lo dicono tutti i
numeri. Nessuno può credere che siano le discoteche il veicolo del contagio. Domani possono sospendere comizi e dopodomani le
elezioni.Quando inizi a reprimere una libertà, in nome di un ’emergenza non sai mai come finisci”. Daniela Santanchèha dunque ha deciso di non
chiudere la sua discoteca Twiga di Forte dei Marmi, dopo la decisione “senza senso” del governo sulle discoteche. Per la parlamentare «non ci
sono evidenze scientifiche, c’è solo una limitazione delle libertà! Quella del governo è solo «una misura diversiva, un provvedimento acchiappa-
voti”. La sua discoteca resterà aperta, anche se non si potrà ballare. E la Santanchè spiega il perchè il suo locale restarà aperto esattamente
come potrebbero fare tutti gli altri. Nell’Intervista al Corriere della Sera :«I ragazzi ci possono andare, possono stare seduti ai tavoli, possono
bere. L’unica cosa che non possono fare è ballare». È vero, come recita il comma b dell’articolo 1 dell’ordinanza firmata domenica 16 agosto dal
ministro della Salute Roberto Speranza: «Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e
locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle
strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico». In una prima bozza si parlava invece della sospensione delle «attività che abbiano luogo in
sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso». Quindi: invece di vietare tutte le attività che hanno luogo nelle discoteche, con
il rischio che locali o contesti che si inquadrano diversamente (balli in spiaggia, feste nei villaggi turistici, ecc) continuassero ad agire
indisturbati, il governo ha preferito chiarire che «sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo».