10 anni dalla scomparsa di Alexander McQueen, il grande stilista
Sono trascorsi circa 10 anni dopo la tragica scomparsa di uno dei più grandi innovatori del settore della moda, Alexander McQueen, fondatore di un marchio che si caratterizza per stravaganza e scelta di stile unico. Ripercorriamo quindi la sua storia, con uno sguardo anche all’attuale situazione del brand da lui fondato e che oggi riesce ancora a mantenere alto il nome del grande artista.
Una storia di genio e inquietudine
Lee Alexander McQueen fin dai primi anni di vita ha dimostrato una particolare vena creativa e la voglia di lasciare il suo nome ben impresso nel mondo della moda. Dopo aver abbandonato gli studi a 16 anni, lo stilista inizia a lavorare per diverse case di moda americane, ma il periodo più importante di formazione è per lui avvenuto nel nostro paese, lavorando presso l’ufficio milanese di Romeo Gigli (brand che, peraltro, sta vivendo un momento di forte sviluppo negli ultimi anni).
Durante questo periodo, il modo di fare talvolta controverso del giovane porta i due a litigare ripetutamente, specialmente quando Alexander non segue le direttive dei suoi responsabili. Proprio al termine di una litigata cuce, in una zona non visibile di un abito che doveva essere confezionato, il termine F**k You. Terminato il periodo in Italia, nel 1992 si iscrive per il master di moda presso la Central Saint Martins College of Art and Design, dove migliora le sue tecniche di lavoro. In questo periodo conosce Isabella Blow, colei che diventerà la sua migliore amica e gli permetterà di avere maggiore fiducia nella sua creatività.
Il riuscire a sfruttare a pieno le tante emozioni che lo animavano gli permette quindi di rivoluzionare il mondo della moda e di essere, quindi, definito come una sorta di genio ribelle di questo settore, adottando in molti casi uno stile quasi violento e inconfondibile. Passano gli anni e il modo di fare di Alexander diviene sempre più noto e questo gli permette di contraddistinguersi in maniera netta e chiara rispetto agli altri esperti del settore. Con il passare del tempo, però, la mente di McQueen diviene molto più fragile e gli incubi, che lui definisce fondamentali per essere creativi, lentamente diventano sempre più frequenti. La sua fragile psiche subisce due colpi fatali
nel 2010, quando la sua musa Isabella e la tanto amata madre perdono entrambe la vita. Alexander si impicca l’11 febbraio 2010, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo della moda.
Un brand in continua crescita
Dopo la tragica scomparsa di Alexander, la casa di moda McQueen ha vissuto un leggero periodo di smarrimento, con una piccola perdita del fatturato. Grazie all’entrata in azienda di Sarah Burton, che dirige il reparto creativo e di Emmanuel Gintzburger, divenuto CEO nel 2016, la casa di moda è riuscita a riprendersi in maniera incredibilmente positiva, attraverso la realizzazione di diverse linee che si sono rivelate essere vincenti e che hanno saputo rilanciare accessori iconici come le scarpe Alexander McQueen, che sono state rese tra i capi del brand più ricercati negli store online.
Grazie alla cura nel dettaglio, alla scelta dei materiali e alla voglia di contraddistinguersi nel settore della moda, il marchio conta oggi 64 punti vendita sparsi in tutto il mondo che hanno permesso all’azienda di fatturare diversi milioni di dollari. Lo stile unico e originale del brand e la stravaganza particolare delle calzature, apprezzate in tutto il mondo, ha permesso all’impresa di impostare il suo prossimo obiettivo, ovvero raggiungere il miliardo di dollari di fatturato nel prossimo biennio.
La scomparsa di Alexander McQueen ha sicuramente segnato un momento molto buio nel mondo della moda, ma allo stesso tempo ha saputo lasciare un’impronta indelebile.