Attualità a cura di Maurizio DoniniCostume e Società

Note di viaggio – Cerbère è la vera By the sea

Come l’abbiamo scelta questa località esattamente non saprei, forse per la convenienza, ma in
particolare cercavamo un albergo fronte mare, poi era proprio al confine con la Spagna, la
possibilità quindi anche di fare un salto in Catalogna a mangiare una paella, perché no? La camera
era segnata come vista montagna, ma in fondo ci passiamo poco tempo, quindi inutili spendere di
più no? Sicuramente a gennaio il fattore coronavirus non era previsto, ma mentre tutti si
affannavano a disdire ho deciso di tenere duro, la Francia del sud era un nostro sogno da anni, e
devi sempre credere in quello che vuoi raggiungere.
Partenza, sosta a Nizza per scoprire la famosa Promenade des Anglais, ma non solo. Hotel
Panoramic, un nome una certezza, in periferia, arrampicato sulla montagna, vista mozzafiato sulla
baia. Il centro si divide in due, ci si arriva senza problemi con la metropolitana di superficie,
comodissima e veloce. Se si va a destra abbiamo il centro ‘turistico’, grazioso, ma i classici negozi
che puoi trovare in qualunque città italiana. Torniamo indietro passeggiando sulla Promenade des
Anglais e, seguendo i consigli della gentilissima albergatrice, ci dirigiamo nella città vecchia, une
vrai découverte! Vie strette, vicoli pieni di botteghe che vendono prodotti provenzali, spezie e
saponi, sali e insaporitori profumatissimi, quasi stordenti, impossibile non lasciarsi tentare. Così
come non si può evitare una sosta al Taca d’Oli, servizio top in un risto seduti in strada, l’aioli non
può mancare, d’altronde se girate la Francia del sud sappiate che l’aglio è un obbligo. Ma non si
può nemmeno mancare il Pastis se sei in Provenza e dintorni, una bontà da assaporare come un
piacere supremo. Non pago il ristoratore insiste per farmene assaggiare anche un altro tipo, come
dire di no?
Ma torniamo al fulcro di questa Nota di Viaggio, Cerbère, usciti dall’autostrada ci si dirige verso la
costa e si inizia a percorrerla in direzione sud, siamo dove i Pirenei scendono nella Costa Vermiglia.
La strada si snoda presto a ridosso della montagna, a sinistra un mare di un blu infinito,
attraversiamo paesini deliziosi e pieni di vita, negozietti allineati lungo cale e baie, le spiagge di
sabbia sono molto più a nord, insomma il classico panorama dei paesi di mare in agosto, bagnanti
e negozietti. Ma la sorpresa si ha arrivando a Cerbère, ora qui vorrei fare un rimando all’ultimo
film interpretato dalla coppia Brad Pitt-Angelina Jolie, “By the sea”. I due coniugi arrivano in
questo paesino della Francia del sud (in realtà si trattava di Malta), in cerca di un luogo tranquillo
dove ritrovare pace e ispirazione. Questo è quello che si prova arrivando in questo luogo di
confine, Cerbère si trova ad appena 4 km. dal confine spagnolo, ma pare essere a centinaia dagli
altri posti di mare. Negozietti di souvenir, magari made in China, aperti fino a tarda ora? Nulla di
tutto questo, ce ne sono un paio che hanno di tutto, ma chiudono per cena.
Il paese pare di quelli che i turisti frettolosi attraversano per raggiungere le località rinomate,
senza fermarsi manco per un caffè, errore madornale di questi tempi che si vivono di corsa.
Cerbère è come il Pastis provenzale, va assaporato, come un cognac d’annata che si rivela sorso
dopo sorso. L’albergo è arrampicato su una falesia ad almeno 50 metri sul mare, La Vigie ci rimarrà
nel cuore, appena entri vieni colpito dalla vista stupefacente, il paese adagiato sulla sinistra, una
caletta subito sotto come una perla racchiusa tra le valve. La camera che ci aspettavamo vista
monte ha la parete a vetri che esplode sul mare, terrazzo, tavolino per lavorare godendosi il
panorama. Signori, svegliarsi e addormentarsi guardando il mare, le luci, e la sera il paesino
arroccato che anche in estate pare di essere a Natale è una sensazione unica. Non secondario il
salone con terrazza panoramica e chaise longue per chi non vuole andare a mare, ma godersi il

sole di giorno o bersi un cocktail di sera. La caletta sottostante è graziosa, mare bellissimo e vento
che spazza il caldo, un vero piacere.
Ma torniamo alla nostra vera “By the sea”, se è vita mondana e notturna che cercate, avete
sbagliato posto, decisamente. Ma se è pace e benessere, empatia e raccoglimento, romanticismo
e gioia, allora Cerbère è il vostro buen retiro. Cosa si fa la sera? Si cena, si passeggia, qualche
ristorante, il molo, le stradine che salgono verso il monte, ci si tiene per mano mentre si ammira la
natura. Posto di frontiera che era il luogo di scambio dove, come una locomotiva e una targa
ricordano, i treni della linea Portbou-Cerbère arrivavano dalla Spagna con i binari a scartamento
ridotto e i facchini della cittadina trasbordavano a mano le casse di arance spagnole sui vagoni
francesi per consentirgli di proseguire il viaggio.
Spagna è poi non molto corretto, in realtà la regione del Rossiglione è Catalogna, ovunque si
trovano le bandiere francesi e catalane che sventolano assieme, abbondano i cartelli che ricordano
che la regione è la Catalogna. Perpignano era la capitale del Regno di Maiorca, e la cucina lo
ricorda in ogni dove. Se è vero che i ristoranti sono l’unica realtà disponibile di sera, ci sono luoghi
come Le Coba da cui si può cenare, ottimamente, guardando il panorama dall’alto. Ma se preferite
il centro e il lungomare, La Plage è il posto che fa per voi. Paella in vari formati, compresa la pasta
al posto del riso, zarzuela e cozze, super efficiente la titolare, simpaticissimo lui, cenare su di un
lungomare dove non esiste traffico e caos è un vero must. E per chiudere la serata come negarsi
una Dame Blanche (gelato con trionfo di panna montata) e un Colonel (il nostro classico sorbetto
alla vodka)?
Se c’è un posto che vi può rimanere nel cuore, Cerbère è un candidato validissimo, ma l’annoiarsi
non è un pericolo nemmeno qui. A parte il trekking sui Pirenei, in questo pur piccolo gioiello
troviamo diving e vela, e la sera è d’obbligo assistere allo sport nazionale dei francesi, la pétanque.
Non è solo guardare giocare a bocce, ma tutto il ‘movimento’ che concorre, le mogli che arrivano
con i rifornimenti e le bocce, quando non si dedicano anche loro alla competizione ovviamente.
MAURIZIO DONINI