Riparte la Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi
Sabato 17 ottobre ore 20,30 e domenica 18 ottobre ore 16 inaugura la 53esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi, con il debutto del balletto “Suite Italienne” su musica di Stravinskij e la prima esecuzione in epoca moderna intermezzi per musica “Lesbina e Milo” (1707) di Giuseppe Vignola. Un viaggio nel ‘700 napoletano, con un Pulcinella che danza sulle note di Igor Stravinskij, e una partitura ritrovata, esempio interessante di quella che diverrà poi la forma dell’Intermezzo buffo, di cui “La Serva Padrona” di Pergolesi sarà esempio mirabile.
Dopo il periodo del lockdown, il Teatro Pergolesi di Jesi ha riaperto i battenti già dallo scorso mese di giugno, e da settembre con il Festival Pergolesi Spontini ha proposto al pubblico numerosi spettacoli e concerti. La 53esima Stagione Lirica di Tradizione – in scena da ottobre a dicembre con cinque titoli di teatro musicale – è, ad oggi, una delle poche in Italia a ripartire al chiuso e con allestimenti di teatro musicale tutti in forma scenica, con nuove produzioni, debutti e nuove commissioni.
Rispettando tutte le regole anti-contagio e in piena sicurezza per lavoratori e spettatori, inaugura la 53esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi, sabato 17 ottobre ore 20,30 e domenica 18 ottobre ore 16, con il dittico “Suite Italienne” e “Lesbina e Milo”, due prime esecuzioni per un viaggio nel ‘700 napoletano, con un Pulcinella che danza sulle note di Igor Stravinskij, e la prima moderna degli intermezzi in musica del 1707, di Giuseppe Vignola, tra scene buffe, schermaglie amorose e corteggiamenti.
In occasione dei 100 anni dalla prima rappresentazione del balletto “Pulcinella” di Igor Stravinskij, balletto costruito su arie del ‘700 napoletano, tra cui alcune di Pergolesi, il Teatro Pergolesi propone ad inizio di serata una nuova coreografia, per due danzatori, un viaggio dal tocco fiabesco che svela la figura enigmatica di Pulcinella: stupido e furbo, demone e angelo, saggio e sciocco. A danzare sulle note della celebre musica di “Suite Italienne” per violoncello e pianoforte di Igor Stravinskij del 1932, sono gli stessi coreografi Sasha Riva e Simone Repele: formatisi entrambi all’Accademia del Balletto di Amburgo, i due danzatori hanno fatto parte del Balletto di Ginevra e sono regolarmente ospiti di gala e festival internazionali dove interpretano creazioni loro e di altri autori. Di primo piano e pluripremiati i musicisti, con il violoncellista Riccardo Pes e il pianista Andrea Boscutti. Una curiosità: i costumi sono firmati di Anna Biagiotti, ma quello di Pulcinella porta la firma nientemeno che di Pablo Picasso che disegnò scene e costumi per il balletto “Pulcinella” di Léonide Massine su musica di Stravinskij per i Ballets Russes di Serghei Diaghilev (1920). Co-produzione con Daniele Cipriani Entertainment.
La seconda parte della serata vede la prima esecuzione in epoca moderna di “Lesbina e Milo” del compositore napoletano Giuseppe Vignola (1662-1712). Una serie di scene comiche, composte agli inizi del ‘700, originariamente inserite nell’opera “La fede tradita e vendicata” di Francesco Gasparini. Una partitura, quella di Vignola, che rappresenta un esempio interessante di quella che diverrà poi la forma dell’Intermezzo buffo, di cui “La Serva Padrona” di Pergolesi sarà esempio mirabile. Nella rappresentazione del cartellone lirico jesino, le scene comiche di “Lesbina e Milo” non sono proposte al pubblico nell’originale contesto del dramma serio, ma tra le pieghe di musica di autori di scuola napoletana, i Concerti per Violoncello, archi e basso continuo di Nicola Fiorenza e Nicola Antonio Porpora. Gli intermezzi sono proposti nella revisione critica a cura di Maria Chiara Olmetti. La direzione è affidata a Marco Feruglio sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana, la regia è di Deda Colonna, scene Benito Leonori, light designer Alessandro Carletti; cantano il soprano Giulia Bolcato nel ruolo di Lesbina, e il tenore Alberto Allegrezza – di origini marchigiane – in quello di Milo.
“Lesbina e Milo” erano originariamente inseriti nell’opera “La fede tradita e vendicata” di Francesco Gasparini, un dramma di gran successo che, dopo la prima del 1704 a Venezia, ebbe più di ottanta riprese per tutto il secolo; nel 1707 “La fede tradita e vendicata” venne allestita anche a Napoli, città musicalmente molto vivace, nella quale l’operazione di ripresa dei drammi seri già collaudati altrove era particolarmente praticata, sempre arricchita dalla presenza di scene comiche aggiunte ai libretti, adeguate alle mode del tempo e ai gusti del pubblico. Il dramma venne allestito al Teatro di San Bartolomeo e furono scritturati il librettista Carlo De Petris e il musicista Giuseppe Vignola (1662-1712), entrambi napoletani, quali autori delle scene comiche aventi come protagonisti il soldato fanfarone Milo e la serva sdegnosa Lesbina. Formatosi al conservatorio “S. Maria della Pietà dei Turchini” di Napoli, Giuseppe Vignola aveva avviato la sua carriera nell’ultimo decennio del Seicento come compositore di musica sacra e in seguito si era dedicato alla composizione di opere per i teatri di San Bartolomeo e dei Fiorentini. Egli non mancò di esprimersi anche come esecutore, ricoprendo la prestigiosa carica di organista della Cappella Reale e di primo organista della Cappella del Tesoro di San Gennaro. Della partitura di Lesbina e Milo ci resta un unico testimone, il manoscritto dell’intero dramma serio e delle relative scene buffe, conservato presso la Biblioteca del Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli, fonte dell’edizione critica qui utilizzata per l’esecuzione.
Dopo il periodo del lockdown, il Teatro Pergolesi di Jesi ha riaperto i battenti già dallo scorso mese di giugno, e da settembre con il Festival Pergolesi Spontini ha proposto al pubblico numerosi spettacoli di teatro musicale e concerti.
La 53esima Stagione Lirica di Tradizione – in scena da ottobre a dicembre con cinque titoli di teatro musicale – è, ad oggi, una delle poche stagioni liriche in Italia a ripartire al chiuso e con allestimenti di teatro musicale tutti in forma scenica; molte le nuove produzioni, i debutti e le nuove commissioni.
La organizza la Fondazione Pergolesi Spontini con la direzione artistica del M° Cristian Carrara, ed il sostegno delMinistero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo – Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini; Partecipante Aderente Comune di Monsano; Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche; con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche; Sponsor P.S. Medical Center; con il contributo di REFRESH! Lo Spettacolo delle Marche per le Nuove Generazioni a cura del Consorzio Marche Spettacolo; Si ringraziano UBI BANCA e tutti i MECENATI 2020 per il contributo erogato tramite Art Bonus.
Il cartellone lirico di Jesi è un omaggio al teatro musicale in un viaggio tra le epoche, dal ‘700 al ‘900, fino ai nostri giorni. Dopo l’evento inaugurale, la stagione prosegue sabato 7 novembre ore 20,30 e domenica 8 novembre ore 16, con anteprima giovani giovedì 5 novembre ore 16, appuntamento con la nuova produzione de “Notte per me luminosa”, scene liriche su personaggi dell’Orlando Furioso, con musica di Marco Betta, soggetto e testo di Dario Oliveri; direttore Gabriele Bonolis, la regia è di Matteo Mazzoni, le scene di Ginevra Fusari e Alice Gentili; cantano Giacomo Medici, Aloisa Aisemberg e Margherita Hibel, voce recitante Michele Bandini, suona la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana. Si tratta di un’opera contemporanea di Marco Betta, scritta per il Teatro Comunale di Modena nel 2016, uno spettacolo teatrale – o un lungo madrigale a più voci – sulla morte di Ludovico Ariosto, di cui propone un’immaginaria narrazione poetica, ma anche un’opera sul mistero della creazione artistica e sul potere della letteratura; un’opera che si alimenta di altre opere, soprattutto musicali e poetiche. Quattro i personaggi in scena, Angelica, Orlando, Astolfo e Medoro, con la fugace apparizione di un Pastore. Tali personaggi sono evocati dai sogni e ricordi di Ariosto, quest’ultimo interpretato da una voce narrante.
Venerdì 27 novembre ore 20,30, sabato 28 ore 20,30 e domenica 29 ore 16 – con anteprima riservate ai giovani il 24, 25 e 26 novembre, va in scena la prima esecuzione assoluta di “ŞİRKET. Appello circense all’umanità contemporanea”, CircOpera di Giacomo Costantini pioniere del circo contemporaneo in Italia, e con la musica del giovane compositore trentino Nicola Segatta. Si tratta di una nuova produzione e commissione della Fondazione Pergolesi Spontini, in coproduzione con il Teatro “Coccia” di Novara e il Teatro Comunale di Rovigo. Leonardo Sini dirige il Time Machine Ensemble, la regia è di Giacomo Costantini, le scene Benito Leonori; nel cast, due cantanti lirici e gli artisti circensi Fabiana Ruiz Diaz, Giacomo Costantini, Andrea Farnetani e Amedeo Miori. È la storia di una compagnia composta da circensi, cantanti, danzatori e musicisti entrati in contatto con George Ivanovic Gurdjieff, uomo interamente consacrato alla ricerca di una conoscenza perduta e all’arduo compito di farla rivivere ai nostri giorni. Canto, musica e danza si intrecciano sul palco con numeri di acrobatica aerea, sospensione capillare, equilibri in altezza, boleadoras e il suggestivo numero di escapologia in una vasca d’acqua.
Sabato 19 dicembre ore 20,30 e domenica 20 ore 16 con anteprima giovani giovedì 17 dicembre ore 16, va in scena ancora un dittico in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini. Due titoli solo apparentemente distanti tra loro: l’opera buffa in un atto “Il telefono” (o l’amore a tre) scritto nel 1947 da Gian Carlo Menotti, e gli intermezzi “La serva padrona” (1733) di Giovanni Battista Pergolesi su libretto di Gennarantonio Federico. Due opere che trattano entrambe dell’amore in maniera comica, avvalendosi di un terzo incomodo: il telefono, in Menotti, il servo muto, in Pergolesi. Nella compagnia di canto sono Giulia Bolcato (Lucy/Serpina), Lorenzo Grante (Ben/Uberto) e Mario Pirovano (Vespone, servo muto). Dirige Flavio Emilio Scogna, la regia è di Jacopo Fo, suona il Time Machine Ensemble.
La Stagione Lirica chiude domenica 27 dicembre alle ore 16 con una strenna natalizia dedicata alle famiglie: il musical “Cookies”, di Lorenzo Vacchi e Stefano Bonsi, per la regia di Mauro Simone, una nuova produzione in collaborazione con la Bernstein School of Musical Theater. Si tratta di una nuova produzione in collaborazione con Bernstein School of Musical Theater. La direzione musicale è di Lorenzo Vacchi, vocal voach Shawna Farrel, coreografie Andrea Verzicco, costumi Fabio Cicolani e Silvia Cerpolini.
USA 1924, alla Johnson School, si tiene la grande cerimonia delle lauree. Tutti gli studenti sognano la loro prossima carriera da economisti, commercialisti e notai. Tra loro, però, c’è una ragazza, Daisy Grey, che sogna di diventare una cuoca e di aprire una locanda tutta sua. In occasione di un concorso culinario, per pura casualità, prepara dei biscotti davvero strani: non hanno il cacao al loro interno, bensì delle gocce di cioccolato che scrocchiano sotto i denti. Daisy non sa che quella ricetta cambierà non solo le sorti del concorso e della sua locanda, ma diventerà un vero e proprio mito.
Programma lirica: https://lirica.fondazionepergolesispontini.com/
GUIDA ALL’OPERA
a cura di Cristian Carrara, Direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini
IN STREAMING da domenica 11/10: www.fondazionepergolesispontini.com/diretta-streaming
PRIMA DELL’OPERA presso le Sale Pergolesiane del Teatro G.B. Pergolesi
17/10, ore 19 | 18/10, ore 15
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria (marketing@fpsjesi.com, 0731 202944) fino ad esaurimento posti disponibili.
Ufficio stampa Fondazione Pergolesi Spontini