Il sostegno dell’UE al turismo passa al vaglio della Corte
La Corte dei conti europea sta esaminando, da un lato, se i finanziamenti dell’UE per gli investimenti pubblici nel turismo siano stati efficaci e abbiano fornito un idoneo sostegno al settore prima della pandemia di COVID-19 e, dall’altro, che cosa stia facendo l’UE per contenere le ricadute negative della crisi scaturita da tale pandemia.
La politica dell’UE in materia di turismo mira a preservare la posizione dell’Europa quale principale destinazione turistica, massimizzando al contempo il contributo del settore alla crescita e all’occupazione e promuovendo la cooperazione tra i paesi dell’UE. Nel 2019 l’Unione europea è stata la regione più visitata al mondo: si stima che il turismo rappresenti circa il 10 % del PIL e il 12 % di tutti i posti di lavoro dell’UE.
Il sostegno finanziario al turismo proviene soprattutto dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo di coesione (FC). Nel periodo 2014‑2020 questi due fondi, congiuntamente, hanno destinato al turismo 4 miliardi di euro. Finora, hanno cofinanziato quasi 10 000 progetti concernenti un’ampia gamma di attività, dalla promozione all’ospitalità, alle infrastrutture e allo sviluppo delle attrazioni locali.
Nel 2020 la pandemia ha messo a rischio oltre 7 milioni di posti di lavoro nel settore del turismo e molte imprese e attività accessorie rischiano il fallimento. Inoltre, la ripresa è ostacolata dalle restrizioni ai viaggi e dalle misure sanitarie. Al momento, l’UE sostiene il turismo fronteggiando la crisi di liquidità del settore e proponendo procedure e criteri armonizzati per ripristinare una libera circolazione che sia sicura e priva di restrizioni. Inoltre, oltre a esaminare in che modo rendere il settore turistico dell’UE più resiliente agli shock economici, la Commissione ha individuato le sfide a più lungo termine riguardanti sostenibilità, digitalizzazione e competitività delle piccole e medie imprese del comparto.
“Gli investimenti nel turismo incidono sulla vita di molti cittadini dell’UE, in qualità sia di lavoratori che di consumatori”, ha dichiarato Pietro Russo, il Membro della Corte responsabile dell’audit. “La Corte intende verificare se la spesa dell’UE a favore del settore sia stata finora efficace. Analizzerà anche le misure adottate dalla Commissione per contenere le ricadute negative della crisi indotta dalla COVID-19 sul turismo”.
La Corte esaminerà quanto realizzato dalla Commissione per far sì che i finanziamenti dell’UE forniti tramite il FESR e/o l’FC a sostegno degli investimenti pubblici nel turismo siano efficaci. Passerà in rassegna quattro Stati membri (Ungheria, Polonia, Spagna e Romania) per esaminare come siano stati orientati i finanziamenti, nonché una serie di progetti pubblici rientranti in selezionati programmi operativi del periodo 2014‑2020. Saranno inoltre valutati alcuni progetti pubblici conclusi, che sono stati finanziati durante il periodo di programmazione 2007‑2013, allo scopo di appurare se siano ancora economicamente sostenibili. Con le risultanze di questo audit, la cui pubblicazione è prevista per il terzo trimestre del 2021, la Corte intende fornire un contributo utile all’aggiornamento della strategia della Commissione per il settore del turismo dell’UE nel periodo postpandemico.
Informazioni sul contesto
Il testo integrale della rassegna preliminare all’audit “EU support for public projects in the tourism sector” (Il sostegno dell’UE ai progetti pubblici nel settore del turismo) è disponibile in inglese sul sito eca.europa.eu. Le rassegne preliminari all’audit sono basate su lavori preparatori intrapresi prima dell’inizio dell’audit e non devono essere considerate osservazioni, conclusioni o raccomandazioni di audit.