Fano, Interquartieri di Gimarra: l’autorevole parere del professore Salvatore Settis
In una interessante intervista in diretta sulla web tv Fanoinforma, il professore Salvatore Settis ha spiegato dettagliatamente la sua posizione contraria alla realizzazione dell’interquartieri di Gimarra, tanto da aver nelle settimane scorse anche aderito alla petizione promossa dal Comitato per la salvaguardia di Trave, Arzilla e Gimarra che ha superato lo straordinario numero di 2.500 adesioni.
L’autorevole parere del professore, che è stato per una decina d’anni anche presidente del Comitato scientifico del Centro Studi Vitruviani di Fano, è possibile ascoltarlo qui https://www.youtube.com/watch?
Salvatore Settis sulla strada interquarteri a Gimarra, 23 dicembre 2020
Le persone che mi hanno scritto sono state molto gentili e molto preparate nel senso che mi hanno mandato una documentazione di natura fotografica, stampe ecc., una documentazione sufficiente con dei rendering che mostrano una collina molto bella in cui si potrebbe aprire una galleria che evidentemente deturpa quel paesaggio. Allora io ho studiato questo materiale e ho visto che oltretutto si tratta di una zona che è stata dichiarata nel 1965 di grande interesse pubblico per ragioni pesaggistiche, per ragioni ambientalistiche, e qundi come si fa ad incidere su una zona preziosa come questa, come si fa a devastare delle zone boschive, dei terreni agricoli per creare una nuova strada di cui probabilmente non c’è bisogno. … La soluzione migliore deve essere sempre quella di risolvere il problema, se c’è, non a scapito di beni culturali, non a scapito di beni paesaggistici, non a scapito di beni ambientali. Invece in questo caso io penso che si rischi molto di fare una mossa davvero falsa e negativa per il bene della città. … A volte non è nemmeno colpevole, è soltanto superficiale la politica e le istituzioni quando prendono una decisione come questa senza averci pensato abbastanza. … In una città che amo molto ho visto un rischio, che mi sembra grave, ho visto i cittadini che si attivano, e perché mai non avrei dovuto firmare questa petizione? …
Il paesaggio è il volto amato della patria per cui non bisogna deturpare il paesaggio. … Penso che l’architetto, ma questo vale anche per i sindaci, i politici, i soprintendenti ecc. dovrebbero giurare da qualche parte che farà qualsiasi cosa per mantenere e tutelare il paesaggio e non farà nulla per deturparlo. …Vorrei che questo “giuramento” di Vitruvio fosse rilanciato da Fano come patria dell’architetto.
C’è una schizzofrenia della politica molto spesso. … è come se il cervello fosse veramente diviso in due: una parte dice “Vorrei essere capitale italiana della cultura” e l’altra parte dice “Vorrei devastare un’area verde”. Ma le due cose non sono conciliabili! … Bisogna che ci sia una coerenza e qui la coerenza non la vedo.
Quando i cittadini si riuniscono in associazioni o in gruppi di pressione per ottenere qualcosa o per ottenere che qualcosa non si faccia, come è il caso di questa triste ipotesi di devastare quest’area così preziosa a Fano, quando i cittadini lo fanno e sono così tanti come 2500, io non riesco a capire come i politici o la Soprintendenza o chi per loro possa non prendere sul serio un movimento di questo tipo. … Qualche volta c’è anche la corruzione ma non sempre. Nella maggiorparte dei casi non c’è corruzione, c’è cedevolezza rispetto ai potenti, rispetto all’impresa. C’è l’idea di creare qualcosa che possa attirare delle simpatie di una parte dell’elettorato. C’è insomma da parte della politica una visione miope, si guarda avanti ma avanti di poche settimane, di pochi mesi, forse pochi anni. Invece nel prendere le decisioni che riguardano il paesaggio dove le devastazioni possono avere delle conseguenze di secoli davanti a noi dovremmo avere la capacità di guardare lontano, di essere lungimiranti. … L’art. 9 della Costituzione dice testualmente “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. … La Repubblica lo deve fare, è un obbligo. … I politici qualche volta dovrebbero essere capaci di fare una cosa che praticamente nessun politico fa, qualche volta uno dovrebbe alzarsi e dire: “Questa volta ho sbagliato, cambio idea”.
Nei prossimi giorni ulteriori sviluppi.