Le complicate elezioni in Georgia (Caucaso)
Il 31 dicembre si è votato in Georgia, regolarmente e con alta affluenza malgrado l’emergenza
covid19. Al posto dei precedenti 3 partiti, entrano in Parlamento 9 formazioni politiche, che
complessivamente hanno raccolto il 91% dei consensi. Il sistema proporzionale ha premiato i due
principali partiti, il Sogno Georgiano (48%) e il Movimento Nazionale Unito (27%) che hanno
confermato le stesse percentuali delle elezioni precedenti. Ma oltre all’Alleanza dei Patrioti (3%,
ridimensionato rispetto al 2016), fra i banchi dell’opposizione ci saranno altri 4 partiti che si sono
fermati anch'essi intorno al 3%: Georgia Europea, La Nuova Georgia, Lelo, e Girchi. Tornano i
Laburisti e la soglia di sbarramento al 1% permette l’entrata del nuovo partito I Cittadini.
Le elezioni sono state precedute da violenti scontri verbali e sui social, con i politici impegnati allo
spasimo a contendersi il possesso e il controllo dei media, tv e giornali. Al centro del dibattito
politico il gender, con la conferma del matrimonio solo tra uomo e donna, e un forte sentimento
anti-occidentale che continua a permeare buona parte della società georgiana e resta un retaggio
del precedente regime comunista. Fra le altre particolarità va ricordata la stranezza dello
spostamento della sede del Parlamento, effettuato nella legislatura uscente di Saakashvili, dalla
capitale ove torna adesso, a Kutaisi, seconda città della Georgia. Forti proteste sono avvenute
anche riguardo il processo elettorale e la verifica dei numeri con la presentazione di migliaia di
denunce di brogli e le perplessità delle organizzazioni internazionali presenti.
La copertura dei 150 seggi è terminata con il ballottaggio relativo al maggioritario che si è tenuto
lo scorso 21 novembre. Sogno Georgiano si conferma, per la terza volta di seguito, primo partito di
maggioranza. Il Parlamento della X legislatura sarà quindi formato dalla seguente distribuzione: 91
seggi a Sogno Georgiano, 35 al Movimento Nazionale Unito, 5 a Georgia Europea, 4 a Girchi, 4 a
Lelo, 4 a la Strategia di Vashadze, 4 all’Alleanza dei Patrioti, 4 ai Cittadini, 1 al Partito Laburista. La
nuova legge elettorale ha mutato i rapporti di forza tra i primi due partiti: perde 25 seggi il Sogno
Georgiano, ne guadagna 9 il Movimento Nazionale Unito. Nemmeno la seconda e conclusiva
tornata elettorale ha pacificato la tenzone politica nel paese, scontri in piazza e persino bombe
molotov hanno infiammato le strade del paese caucasico. Il risultato è che le elezioni continuano a
non riconoscere la validità del voto bloccando di fatto il Parlamento, suffragate dai risultati delle
ONG che testimoniano un processo elettorale non proprio lindo. Potrebbe forse aiutare
l’abbandono della vita politica da parte di Bidzina Ivanishvili, leader di Sogno Georgiano, che si è
ufficialmente ritirato a vita privata.
MAURIZIO DONINI