Coldiretti Marche, bene il Patto per il biologico come sviluppo per la regione
“Salutiamo questo Patto per il Biologico con estremo favore in quanto fin da subito ci siamo detti favorevoli alla costituzione di un grande distretto regionale per dare ancora più solidità e visibilità alle Marche come regione più green d’Italia e d’Europa. Gli oltre 4000 operatori, i circa 104mila ettari bio (il 22% rispetto alla superficie agricola utilizzata, al di sopra della media italiana del 15% di quella europea dell’8,5%, le filiere agroalimentari già storicamente impegnate nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti certificati fanno della nostra regione un luogo di valore ambientale, economico e turistico”. Sono le parole di Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, nel commentare la firma al manifesto di intenti proposto dalla Regione Marche dall’assessore regionale Mirco Carloni. La tendenza di ettari coltivati in regione con questo metodo produttivo è in costante crescita, ne sono un esempio la barbabietola da zucchero (605 ettari, raddoppiati in tre anni), i cereali (quasi 19mila,+2% in un anno), il foraggio (oltre 30mila, +9%), la frutta (circa 1000, +35%). Bene anche i vigneti (quasi 6mila, +3,5%) e gli oliveti (quasi 3mila, +5%). “Le Marche del Bio hanno la possibilità di presentarsi come una delle principali terre dove la ruralità, il rispetto per l’ambiente, la tradizione contadina fanno da incantevole sfondo a borghi ricchi di storia e di cultura – prosegue la presidente Gardoni – La certificazione biologica è sempre più ricercata dai mercati e dai consumatori e dovrà essere sempre di più anche il biglietto da visita di un turismo slow. Non è un caso se sempre più aziende agricole che si occupano anche di ristorazione e alloggio si convertono al biologico: ad oggi quasi un agriturismo marchigiano su quattro è certificato e il loro numero è aumentato del 69% negli ultimi due anni. Un consenso crescente che registriamo anche tra i nostri soci, che rappresentano il 40% del totale regionale dei produttori bio, e nei nostri mercati di Campagna Amica dove è sempre più nutrito il gruppo delle aziende biologiche accreditate, a oggi quasi il 37%. Il nostro impegno è quello di aumentare le percentuali e lavorare con la filiera della ristorazione privata e pubblica per aumentare il prodotto certificato nei piatti”.