Export: Ancona prima provincia nelle Marche Vola la meccanica, boom degli elettrodomestici
Valgono 1,2 miliardi di euro le esportazioni della provincia di Ancona nel secondo
trimestre del 2021, che registrano non solo il pieno recupero dei volumi persi nel 2020,
condizionato dall’emergenza Covid, ma anche una crescita del 16% rispetto allo stesso
periodo del 2019; crescita superiore di molto sia in confronto a quella che ha caratterizzato
l’intero territorio nazionale (+6,5%) sia a quella delle Marche (+3,5%).
E’ quanto emerge dai dati ISTAT elaborati dall’IRES CGIL Marche, che danno un’incidenza
della provincia capoluogo pari al 38,7% del totale regionale.
“Volendo escludere la farmaceutica e la produzione di navi e imbarcazioni – che hanno
dinamiche specifiche -, i volumi complessivi di export nella provincia di Ancona nel
secondo trimestre dell’anno ammontano a 1 miliardo con un incremento di 115 milioni,
ovvero 12,1% rispetto al 2019. Dunque, è pienamente recuperato il pesante effetto
economico che l’emergenza Covid ha prodotto sull’export regionale e sulle imprese che ai
mercati esteri si rivolgono con particolare attenzione”, dichiara Marco Bastianelli,
Segretario Generale CGIL Ancona.
La meccanica spinge la crescita delle esportazioni con 97 milioni più dello stesso periodo
del 2019, pari a +15,3%; aumenti più evidenti, in particolare, per le macchine utensili
(+28,8%) e gli elettrodomestici (21,1%).
Buoni risultati anche per il mobile con un incremento di 11 milioni (+41,8%), per
l’agroalimentare (+28,6%) e per il settore gomma-plastica (+10,9%).
Ancora difficile la situazione del settore moda dove si è recuperato il pesante calo del
2020 ma mancano ancora all’appello 10 milioni di esportazioni rispetto al 2019 (-17,7%) di
cui -1,7 milioni del calzaturiero (-24,7%).
Prosegue Bastianelli: “L’importante recupero di quote di export che fa della provincia il
traino delle Marche, non cancella comunque le preoccupazioni per le perduranti difficoltà
del settore moda, che ha un’alta incidenza occupazionale, in particolare femminile. Per
altro verso, il rilancio dell’export non cancella anche i nodi collegati ad una profonda
carenza di politiche industriali, nazionale e regionale: da un lato, lasciando sole le aziende
nel competere su scala europea e mondiale; dall’altro, restringendo costantemente le basi
di un’occupazione stabile e di qualità “.
Pur escludendo la nautica e la farmaceutica, l’IRES ricorda come risultino molto
differenziate le dinamiche nelle diverse province marchigiane. La provincia di Ancona è
quella dove si registra l’incremento più sostenuto dei volumi di export (+12,1%), seguono
quella di Pesaro Urbino (+9,0%) e Macerata (+2,6%). Ancora pesante il calo nella
provincia di Ascoli Piceno (-5,8%) e soprattutto in quella di Fermo (-15,8%).
Ancona, 16 settembre 2021