Dopo l’incendio e la chiusura del Ponte dell’Industria, gli automobilisti sono finiti nella morsa del traffico e per evitare gli ingorghi si arrangiano con i volantini.
Un paradosso nell’era dello IoT e della smart mobility. Un’era in cui algoritmi e monitoraggio dinamico avrebbero potuto prevenire l’incendio limitando i danni sul ponte e i disagi ai cittadini. Un’era in cui l’intera mobilità post-evento avrebbe potuto essere gestita con il supporto delle tecnologie quali IoT (Internet of Things), AI(Artificial Intelligence),Big Data e sensoristica avanzata.
Ed è proprio questo che si propone di fare Sensoworks, la società guidata da Niccolò De Carlo specializzata in monitoraggio infrastrutturale supportata da piattaforme multilivello, che ha ideato le prime smart city gestite interamente da algoritmi.
Come funziona l’idea?«Grandi masse di dati raccolti da sensori sparsi in ogni angolo urbano vengono rielaborati dagli algoritmi per gestire sistemi automatizzati, mantenere in funzione servizi e rispondere alle esigenze dei cittadini» sintetizzano gli esperti di Sensoworks.
In pratica l’idea è quella di avere un unico ecosistema nel quale le piattaforme software e i dispositivi connessi —includendo anche lampioni intelligenti, automobili, wearables e smartphone— interagiscono con le attività quotidiane della città, dal parcheggio smart alla raccolta dei rifiuti, dal supermercato intelligente allo smart hospital.
Il modello della start up italiana si basa sull’Internet delle Cose (IoT): una rete quindi di sensori che raccolgono le informazioni e le trasferiscono ai sistemi di intelligenza artificiale. L’obiettivo ambizioso, ma perfettamente realizzabile oggi, è quello di elaborare le informazioni per «anticipare i bisogni degli abitanti».
Sensoworks rimarca tuttavia notevoli ritardi in Italia. «Di fronte a questi dati incontrovertibili non basteranno certo i fondi del PNRR. Occorrono invece decreti di semplificazione. Più che un problema di risorse —infatti— in Italia abbiamo un problema di procedure» sottolinea Niccolò De Carlo, ceo e co-fondatore di Sensoworks (www.sensoworks.com).
In Italia —applicando i dati storici— la proiezione di spesa dei lavori pubblici avviati nel 2021 raggiungerebbe il suo massimo nel 2025 e consentirebbe di impiegare una percentuale delle risorse complessive almeno pari al 90% solo a partire dal sesto anno successivo all’avvio della procedura, ossia nel 2027.
Se a questo flusso di spesa si affiancasse un ulteriore flusso di analogo importo relativo alle procedure avviabili in uno dei due anni previsti per le procedure del PNRR, emergerebbe la necessità di triplicare la velocità di spesa al fine di poter spendere almeno il 95% delle risorse entro il limite massimo di 5 anni.
Come risolvere l’antinomia? La soluzione è proprio nell’Intelligenza Artificiale.«Ci riferiamo ai grandi progetti legati alle Smart City ed alla realizzazione “smart” delle grandi opere infrastrutturali, ma anche —nel piccolo— a prodotti ed algoritmi innovativi che possano contribuire a ridurre i tempi di implementazione» sostengono gli esperti di Sensoworks. |