Macerata

PARDO E CAPATONDA INFIAMMANO OVERTIME A PASSO DI DANZA

Sale la febbre del sabato sera al cinema Italia, dove, ieri, per la prima serata il festival nazionale del racconto e dell’etica sportiva è sceso in campo con un’inedita coppia d’assi, composta da un amico di vecchia data di Overtime e uno degli ospiti più attesi della cinque giorni all’insegna di sport e cultura.

In compagnia di Marco Ardemagni, chiamato a scandire il ritmo frenetico della chiacchierata, Pierluigi Pardo e Maccio Capatonda hanno incantato una platea da tutto esaurito con un travolgente mix di ironia, improvvisazione e spettacolo, con il verde di Overtime – sinonimo di sostenibilità e attività all’aria aperta – e i grandi cavalli di battaglia del comico abruzzese a fare da ideale filo conduttore tra una risata e l’altra.

Tra tormentoni e nomi di fantasia, Maccio ha ripercorso le sue disavventure in ambito sportivo condividendo con il pubblico maceratese le sue tre grandi passioni: il golf, il calcio e la danza. Da grande fan di Michael Jackson, Capatonda ha colto l’occasione per svestire i panni dell’attore comico ed esibirsi in un moonwalk da lasciare a bocca aperta, con Pardo e Ardemagni a dargli manforte su un palco verde decisamente rivisitato in chiave dance.

Spaziando da un tema all’altro con straordinaria disinvoltura, a partire dai primi sfortunati passi di Maccio nel mondo del calcio nella sua Chieti fino ad arrivare al cibo e al rapporto con la sua terra d’origine, i tre “tenori” di Overtime hanno strappato applausi a scena aperta nel corso di una delle serate di punta di una rassegna che, dopo una settimana di incontri, dibattiti e presentazioni, è già proiettata al 2022.

«Un’edizione meravigliosa – commenta Michele Spagnuolo, direttore del festival – che nonostante le condizioni metereologiche avverse ha saputo fin qui regalare grandissime soddisfazioni a noi organizzatori e ai nostri ospiti. La risposta del pubblico è stata fantastica, siamo orgogliosi e felici di poter riabbracciare ancora una volta gli amici che ogni anno tornano a trovarci e a farci compagnia».


Dott. Carlo Scheggia