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Crisi energetica 2021: quello da sapere

Si avvicinano i mesi invernali in cui, per far fronte al freddo, il consumo di energia da parte delle persone aumenta inevitabilmente. Questo fenomeno avverrebbe anche in Cina, se non fosse che quest’anno nel paese si stia vivendo una crisi energetica, dovuta ad una vera e propria scarsità dell’energia stessa.

 

Gli effetti di questa situazione si ripercuoteranno presto nell’intero globo e i “famosi” rincari delle nostre bollette sono solo un primo esempio. Andiamo a scoprire nelle prossime righe cosa sta accadendo nello specifico.

 

I primi effetti della crisi

 

Sono in molti a temere un Natale al buio e questa paura può avere ragione di esistere.

Non a caso si sta parlando in questi giorni di crisi energetica: si osservano i primi effetti in Cina ma a breve anche noi Italiani saremo toccati da questo problema. Infatti, i rincari delle bollette luce e gas previsti per ottobre sono collegati a questa mancanza di energia globale e per questo è necessario scegliere con attenzione e confrontare le migliori offerte luce gas dei vari fornitori sul mercato.

 

La penuria di energia ha un effetto diretto anche sul settore manifatturiero. In particolare, l’indice degli acquisti di questo settore (PMI) che monitora l’andamento dell’industria è sceso sotto la soglia critica di 50 (dal 50,1 in agosto è passato a 49,6 in settembre). Alcuni esperti non escludono una possibile stagflazione, ovvero quel fenomeno che prevede recessione e inflazione contemporaneamente, che persino le banche centrali avrebbero difficoltà a gestire.

 

Quanto è grave la situazione in Cina?

La situazione è già molto diffusa. Delle 31 province cinesi, sono 20 quelle in cui le fabbriche hanno subito una perdita di energia, costringendo molti a sospendere la produzione almeno per diverse ore. La scarsità di energia elettrica non ha colpito solo l’industria ma anche le famiglie: in milioni non possono più utilizzare l’elettricità per riscaldare o illuminare le proprie case!

Inoltre, i due grandi colossi Apple e Tesla, che contano diverse fabbriche in Cina, sono stati messi in guardia su una prossima chiusura addirittura più lunga, poiché la mancanza di elettricità diventerà più persistente in alcune regioni. Molti analisti stimano che solo in diversi mesi le autorità cinesi saranno in grado di prendere in mano la situazione e far coincidere la produzione di energia con l’aumento della domanda.

Le cause di questa situazione sono principalmente due: la scarsità di carbone e gli standard sempre più severi sulle emissioni.

Come si stanno muovendo i principali governi in Europa? 

In Inghilterra si è addirittura mobilitato l’esercito per fare si che ai distributori arrivino i rifornimenti di gasolio e benzina. Ultimamente, infatti, questi ultimi erano stati presi d’assalto da una moltitudine di automobilisti preoccupati per la mancanza di rifornimenti.

In Francia il governo ha approvato frettolosamente alcuni provvedimenti per limitare, almeno in parte, gli aumenti record delle bollette luce e gas e non inasprire i rapporti con i cittadini.

In Spagna, dopo che il governo ha imposto una serie di limiti ai profitti delle aziende nel settore energetico, l’unione europea è stata chiamata in causa con una lettera rivolta a Bruxelles.

Nella lettera:

“Occorre una politica comune per l’acquisto e le forniture di gas naturale, che consentano agli Stati membri di reagire immediatamente alle impennate dei prezzi e adottare misure per prevenire la speculazione finanziaria sul mercato dei diritti della CO2”

Allo stesso modo, in Italia sono stati già preannunciati gli aumenti delle bollette della luce e del gas previsti per il primo di Ottobre. Oltre a ciò, molti fornitori luce e gas nel mercato libero stanno aumentando le tariffe e per questo motivo bisogna stare attenti a scegliere l’offerta più vantaggiosa. In particolare, il ministro Cingolani ha prospettato un aumento delle bollette che potrebbe variare dal 31% al 42%. Si stimano anche circa 4 miliardi di euro stanziati dal Governo per frenare gli aumenti, andando a tutelare principalmente le fasce più deboli.

Cosa dobbiamo aspettarci da qui fino a Natale?

Seppure stia accadendo in un solo paese ora, una limitazione al consumo dell’energia può avere un effetto domino inimmaginabile su tutta l’economia in generale. Infatti, nei mercati si sta già limitando la disponibilità di tessuti, apparecchi elettronici, componenti meccanici e giocattoli.

L’ultima cosa che ci aspettiamo è un Natale senza regali!

Scherzi a parte, oltre alla crisi energetica in Cina, anche i paesi Scandinavi hanno prodotto pochissima energia eolica per le sfavorevoli condizioni climatiche. Data questa situazione, l’Europa si potrebbe ritrovare a corto di fonti di energia rinnovabile e per questo motivo gli esperti parlano di possibili blackout.

L’unica soluzione plausibile è quella di ridurre drasticamente i consumi dell’industria e dei cittadini. Lo dice Jeff Currie di Goldman Sachs, che parla della fantomatica “distruzione della domanda” energetica.

Da un lato, il rischio di passarsi il Natale in famiglia senza energia elettrica c’è ed è innegabile. Dall’altra parte, è facilmente comprensibile qual è il nostro dovere di cittadini adesso: consumare meno elettricità, quando è possibile farlo.

Partendo dallo spegnere la luce quando non serve fino a ridurre l’uso di impianti di climatizzazione, tutti insieme possiamo “salvare” il Natale con i propri cari!

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/crisi-energetica/