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CNA Terr.le Fermo: il punto sulla formazione e il vantaggio competitivo dell’ITS

Non ci sono edili e operai specializzati nei cantieri della ricostruzione post sisma e in quelli del Superbonus
110% o del bonus facciate. Mancano operai nel tessile calzaturiero, così come gli addetti alla ristorazione., gli
stagionali, i conducenti e gli autisti. In tutti i comparti manca manodopera specializzata e non. “Parliamoci
chiaro – dice il Presidente CNA Fermo Emiliano Tomassini – mancano anche i posti di lavoro. Sia i giovani che
le imprese sono alla ricerca di qualcosa di diverso da ciò che il mercato sta offrendo. Le imprese che
rappresentiamo contestano una formazione poco legata al mondo produttivo e scarsamente pratica. Invece
orientare famiglie e ragazzi vuol dire far passare il messaggio dell’opportunità lavorativa e della dignità del
lavoro in fabbrica, senza essere annebbiati dalle illusioni dei social”.
“Serve una ricognizione della formazione effettuata, sia pubblica che privata – suggerisce il Direttore
Generale Alessandro Migliore – così da valutare le performance migliori, cioè individuare i soggetti che hanno
conseguito risultati in termini di formazione finalizzata all’occupazione”. Chiave di volta è un utilizzo
strategico e mirato delle risorse: “Bisogna investire sull’orientamento scolastico stringendo rapporti con gli
istituti superiori del territorio, mettere a sistema risorse anche per inserire gli artigiani nei percorsi scolastici,
ad insegnare oppure nelle commissioni di esame per valutare. Per ottenere un risultato più efficiente, va
potenziato il meccanismo di segnalazione delle aziende per i progetti di Alternanza Scuola-Lavoro”.
Qui si inserisce l’associazione di categoria, soggetto che può mettere in campo una progettazione condivisa:
“Tramite i nostri enti di formazione interpretiamo le esigenze dei territori e predisponiamo corsi di formazione
con relativi stage aziendali rispondendo a bandi pubblici o proponendo percorsi a pagamento” ricordano
Tomassini e Migliore, evidenziano il ruolo degli ITS “strumento importante per la crescita della cultura
digitale e dell’innovazione, che non a caso hanno dimostrato rilevanti performance in termini di occupazione.
Soprattutto l’Its di Fermo con i suoi corsi nei settori moda, meccanica, agroalimentare e ict dimostra di
integrarsi al meglio con il mondo delle imprese proprio perché rappresentate dalle associazioni di categoria
tutte”.
“Siamo favorevoli ad incentivare la nascita di academy aziendali – concludono i vertici CNA Fermo – perché
soggetti adeguati a fare formazione mirata al ricambio generazionale delle aziende. La dignità del lavoro in
fabbrica viene minata dal tema degli stipendi inadeguati per i lavoratori che rientrano però in quelli previsti
dai Ccnl. Anche qui c’è necessità di chiarezza e di adeguamento laddove si riscontrassero condizioni misere.
Senza dimenticare, il diffuso assistenzialismo riferito a lavoratori in CIG, oltre al reddito di cittadinanza e altri
sostegni economici che spesso condizionano la ricerca di un lavoro quando invece sarebbe più produttivo
legiferare un obbligo ai servizi alla collettività (ecologici in primis)”.

Associazione Territoriale di Fermo