CNA Terr.le Fermo: energia e carburante alle stelle, Tomassini: “Altro che transizione ecologica o lavorare nei festivi, qui si chiude”
“L'incredibile aumento dei costi energetici sta sconquassando i bilanci delle imprese di tutti i settori”
– è l’allerta preoccupato di Emiliano Tomassini, Presidente Territoriale di CNA Fermo e del
ramo trasporti dell’associazione. In CNA c’è aria di mobilitazione affinché energia, transizione
ecologica e contenimento immediato dei prezzi siano affrontati sui tavoli giusti e in grado di
assumere le misure straordinarie necessarie a superare questi mesi terribili: “Tra poco il problema non
sarà più la transizione ecologica o lavorare nei giorni festivi, come si dice, per risparmiare sui costi
dell’energia perché nel frattempo saranno in tanti a chiudere – è l’amara considerazione di
Tomassini – anche quelli che hanno resistito a sisma e pandemia. Chiediamo alla politica di battere
un colpo con inedita urgenza, pena l’irreparabile. E a quel punto sarà una transizione che ci lascerà
al verde”.
“Cresce sempre più – prosegue il Presidente CNA – la schiera di chi sta chiudendo l’azienda perché
i costi di produzione sono schizzati alle stelle, e qui siamo all’assurdo: anche la filiera dei
rifornimenti sta mettendo a rischio a livello nazionale 20.000 posti di lavoro con la chiusura di
numerose pompe di benzina, gasolio e gas vari e conseguente impoverimento della rete dove
rifornirsi”. Infatti i costi di rifornimenti e bollette sono caduti addosso anche a quanti hanno fatto
investimenti su nuove tecnologie e motorizzazioni a gas metano o liquido che sia: ai costi di
investimento si aggiungono ora imprevisti costi di gestione che rendono più conveniente tenere fermi
i mezzi che viaggiare sotto costo.
Sottolinea il Direttore Generale CNA Fermo Alessandro Migliore: “L’impennata delle bollette
riguarda l’intero sistema produttivo, non solo le imprese energivore ma anche, e soprattutto, le micro
e piccole imprese che sopportano la maggior parte degli oneri generali di sistema. CNA ha chiesto
al Governo un approccio organico e complessivo per affrontare il problema del caro energia,
avviando un tavolo con tutte le componenti del sistema produttivo. Come sostiene Dario Costantini, il
nostro nuovo presidente nazionale, senza coinvolgere le piccole imprese le soluzioni sono destinate
ad essere insufficienti e parziali”.
Ricordiamo infatti che le piccole imprese italiane e le imprese artigiane subiscono una distribuzione
iniqua del sistema degli oneri generali, a cui contribuiscono per il 49% (circa 4,7 miliardi di euro) e
con i quali finanziano anche, paradossalmente, le agevolazioni per le aziende energivore alle quali
non accedono.
Chiosa Emiliano Tomassini: “Siamo al fianco di imprese e famiglie: ai nostri livelli regionale e
nazionale abbiamo chiesto tempestività, chiarezza e concretezza per tutto il comparto economico,
senza trascurare anche il segmento dell’autotrazione con il settore dell’autotrasporto che si trova a
gestire aumenti che non si recuperano nei contratti con la committenza.”
Fermo, lì 20 gennaio 2022 L’Ufficio Stampa